Nuova svolta sul caso di Ciro Esposito: i due tifosi napoletani che erano con lo sfortunato ragazzo, rimasto ucciso, rischierebbero un’accusa di tentato omicidio. Secondo quanto riportato da Il Mattino, ieri sera la Procura capitolina avrebbe chiesto un’ulteriore perizia per verificare se quei tagli sull’addome di Daniele De Santis potevano essere letali.

In questa accozzaglia di versioni divergenti e di referti medici incompatibili resta una situazione surreale in cui a distanza di 4 mesi, 4 mesi in cui De Santis, il principale indiziato della morte di Ciro Esposito, è stato in un ospedale in cui non sarebbero stati notati dei tagli all’addome che potevano ucciderlo. Salta fuori un coltello a serramanico di cui mai prima d’ora s’era fatta menzione ed un cappellino, di Ciro, sul quale il Racis dei carabinieri avrebbe individuato tracce ematiche compatibili con il gruppo sanguigno di De Santis, non di De Santis come da più parti si sente dire.

A 4 mesi di distanza ancora tanti segreti e tanti misteri per una vicenda che assume contorni paradossali.

 

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