Suicida perché non sopportava di appartenere a una famiglia mafiosa. E’ questo il retroscena choc che emerge dalla morte di Maria Rita Logiudice, 25enne che ieri mattina, come riporta Il Fatto Quotidiano, si è tolta la vita lanciandosi dal secondo piano della sua abitaizone.

Maria Rita non sarebbe riuscita a sopportare un cognome pesantissimo a Reggio Calabria, noto per estorsioni, omicidi e pentiti. Stando ai racconti di chi la conosceva bene, Maria Rita “covava un malessere per la sua situazione familiare”.  “Per gli elementi che abbiamo finora – fanno sapere gli investigatori a Il Fatto Quotidiano – è chiaramente un suicidio”. Forse dovuto alla consapevolezza di “dover convivere con il peso del cognome”.

Maria Rita ha provato ad emanciparsi dal suo ambiente malavitoso. Nel 2016 siu era laureata in Economia a pieni voti, ma anche all’Università doveva rendere sempre conto di quel cognome ingombrante, di un passato familiare che la schiacciava e per cui era malvista da tanti studenti. Il padre di Maria Rita, infatti, è Giovanni Logiudice, in carcere perché ritenuto uno degli elementi di spicco dell’omonima cosca così come gli zii ben più famosi, Luciano e Nino.

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