E’ finita nel carcere di Velletri la storia di Marco Prato, il giovane pierre finito in cella insieme a Manuel Foffo per l’omicidio di Luca Varani. Si trovava nella struttura carceraria da marzo, dopo un periodo trascorso a Regina Coeli.

Da una prima ricostruzione è emerso che il suicidio sarebbe avvenuto in bagno dove il detenuto ha infilato la testa in una busta di plastica e ha respirato il gas contenuto nella bombola che è in dotazione ai detenuti. Il suo compagno di cella dormiva e non si è accorto di nulla.

Alla base del gesto estremo ci sarebbero le “menzogne dette” su di lui e “l’attenzione mediatica” subita. Già in passato Marco Prato aveva tentato il suicidio. Nella stanza d’albergo dove si rifugiò dopo l’omicidio furono trovati biglietti indirizzati ai genitori nei quali chiedeva scusa a tutte le persone cui aveva fatto del male.

Il giovane pierre si trovava in carcere con l’accusa di aver straziato, dopo un festino a base di alcool e droghe, il corpo di Luca Varani, insieme a Manuel Foffo. Quest’ultimo già è stato condannato a trent’anni con il rito abbreviato, mentre Prato aveva scelto il rito ordinario e il processo era iniziato lo scorso Aprile.

Ai magistrati aveva sempre raccontato di essere succube di Foffo. In carcere aveva scoperto anche di essere sieropositivo. La reclusione, il rimorso e i sensi di colpa lo hanno probabilmente spinto a farla finita per sempre.

 

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