Giugliano. E’ guerra di camorra a Giugliano. A distanza di 3 mesi dalla sparatoria nelle palazzine Ina Casa ai danni di Gennaro Catuogno, detto ‘O Scoiattolo, ieri si è tornato a sparare in pieno centro, in corso Campano. L’obiettivo sarebbe stato un uomo del gruppo dei Paparella, l’ala scissionista della cosca giuglianese che ha messo le sue radici criminali in via Montessori.

I fatti. Il bersaglio – di cui non è ancora nota l’identità – era probabilmente appostato nei pressi della pompa di benzina Total Erg a bordo di una Smart. I sicari si sono avvicinati in sella a uno scooter nero, probabilmente a volto coperto, ed hanno esploso i primi colpi all’indirizzo dell’autovettura, mandando in frantumi un finestrino o il parabbrezza, così come confermato dalla presenza di frammenti di vetro sull’asfalto. La vittima dell’agguato si sarebbe però accorta in tempo della loro presenza e si sarebbe data alla fuga all’interno della pompa di benzina compiendo una rocambolesca manovra. I sicari avrebbero esploso altri colpi d’arma da fuoco, uno dei quali si sarebbe andato a conficcare nella porta del gabbiotto della pompa di benzina.

L’altra versione. Questa versione, però, non trova riscontri unanimi. Secondo alcuni testimoni, la vittima dell’agguato era a piedi e avrebbe risposto al fuoco esplodendo altri colpi all’indirizzo dei sicari. Versione, questa, che però contrasta con la presenza di alcuni resti di una Smart, proprio all’ingresso della pompa di benzina, e che farebbero pensare ad una fuga a bordo di una vettura. Soltanto le immagini di videosorveglianza del distributore di carburanti potranno aiutare a chiarire l’esatta dinamica dell’agguato.

Il retroscena. Ciò che è certo, invece, è la matrice camorristica del blitz armato consumato in pieno giorno. A confermarlo gli investigatori. Quello di ieri è un altro capitolo della faida tra i due gruppi criminali. La zona della “Montagnella” è legata al gruppo dei Mallardo di via Selcione. Per ragioni ancora poco chiare, un uomo dell’ala scissionista della cosca, legata al boss scomparsa Michele De Biase, detto Paparella, era presente in zona e sarebbe stato vittima di un agguato. Ancora una volta, però, un’esponente del gruppo ribelle sarebbe riuscito a farla franca, così come nel giugno scorso è scampato al fuoco dei killer dei Mallardo anche Gennaro Catuogno e, nell’ ottobre 2015, il figlio di Paparella, Aniello De Biase, 30 anni. Entrambi i raid furono consumati all’interno di via Montessori, in pieno giorno. Proprio come quello avvenuto ieri sera.

Il controllo del territorio.  I moventi di questa faida sarebbero due: il racket e lo spaccio di droga. E’ risaputo che l’Alleanza di Secondigliano non ammette piazze della droga in città, mentre il gruppo di Paparella vorrebbe introdurre la compravendita delle sostanze stuperacenti anche nell’hinterland giuglianese. Altra pista battuta dagli investigatori è poi quella delle estorsioni. In questo momento, sia i Mallardo che gli “Scissionisti” imporrebbero il racket in città, probabilmente dividendosi il controllo dei quartieri. I Paparella avrebbero sconfinato dal loro territorio di competenza sollevando le rimostranze di alcuni commercianti, costretti a pagare due volte il pizzo a due gruppi criminali diversi. Questa circostanza avrebbe scatenato la rappreseglia dei Mallardo pronti ad arginare le mire espansionistiche degli “sciossionisti” a colpi di pistola.

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