Giugliano. E’ finito in manette ieri Bernardo Smarrazzo, 24 anni, figlio di Domenico detto “sce sce”. Gli agenti del Commissariato di Giugliano lo hanno sorpreso a casa con 50 grammi di hashish. Droga, appunto. Forse la stessa per cui il 24enne fu pestato con una mazza da baseball e ferito a un tallone con un colpo di pistola lo scorso 15 giugno, in via Antimo Panico.

Un pestaggio brutale consumato di notte da tre uomini col volto coperto da casco integrale, di cui due armati di mazza e l’altro di pistola. Una vera e propria spedizione punitiva, di cui non si conoscono, per adesso mandanti ed esecutori, ma di cui si intravede più facilmente il movente. Si rafforza infatti l’ipotesi secondo cui Smarrazzo, ritenuto vicino alla banda delle “Paparelle” delle palazzine Ina Casa, sia stato punito per aver smerciato droga in proprio, disattendendo ai diktat del clan Mallardo che vieta il traffico di stupefacenti nell’hinterland giuglianese.

Anche l’episodio del pestaggio del figlio di “sce sce”, dunque, rientrerebbe nell’ambito dello scontro in atto tra la vecchia cosca e i “ribelli” di via Montessori. Dopo la scomparsa di Michele Di Biase, dopo l’agguato fallito al figlio, e quello di pochi giorni fa a Gennaro Catuogno, Smarrazzo è solo l’ultima vittima della vecchia cosca che sta cercando di mantenere l’ordine e il potere nella terza città della Campania.

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