Ha scelto di non parlare. Alle domande del gip, lo zio pedofilo ha preferito rimasto non rispondere. Subito dopo l’interrogatorio l’uomo, un paramedico, è stato trasferito nel carcere di Vallo della Lucania, dove il giudice ha disposto per lui la permanenza in una cella di isolamento.

Qualche giorno fa l’uomo era stato arrestato a Roma dai carabinieri della Compagnia di Battipaglia. A dare la notizia è Il Mattino. Contro di lui sono state raccolte prove schiaccianti: materiale pedopornografico è stato rinvenuto nel suo cellulare, in particolar modo foto che ritrarebbero la nipotina – minorenne, tra l’altro – nuda, scattate a insaputa della ragazzina.

Stando ad una prima ricostruzione, lo zio avrebbe installato sul cellulare della nipote una app, Cerberus, per spiare la nipote. Inizialmente l’applicazione era nata come antifurto, ora è stata ritirata dal mercato online perché ritenuta illegale. Pare, infatti, che dia la possibilità di spiare le conversazioni e anche di nascondere l’app. In questo modo il pedofilo riusciva a rubare scatti intimi alla nipote e di venire a conoscenza di ogni suo passo, spiando le conversazioni WhatsApp. Inoltre una volta recepite tutte le informazioni, queste venivano usate dall’uomo per ricattare la ragazzina.

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