Galleggiava nel fiume Agnena, a ridosso della foce, in una zona punteggiata da baracche e rifiuti abbandonati. Il cadavere di Bruno Maisto, gonfio, quasi irriconoscibile, è affiorato dal corso d’acqua durante un servizio di perlustrazione degli uomini del nucleo di tutela ambientale. I dipendenti si sono visti davanti il corpo senza vita dell’uomo che galleggiava in superficie. Una volta chiamati gli agenti della Polizia Municipale, è bastato poco a individuarlo: era Bruno. Il giallo, dunque, si è risolto, ma lasciando spazio a un altro giallo.

Cosa ci faceva Bruno Maisto lì? E com’è morto? I Carabinieri della Compagnia di Mondragone hanno già avviato le indagini. Il corpo senza vita del 52enne, riportato sulla terraferma con l’ausilio dei Vigili del Fuoco, verrà sottoposto ad esame autoptico. Il medico legale, per adesso, non ha riscontrato segni di violenza sul cadavere, il che, di primo acchito, lascerebbe ipotizzare una morte naturale. Bruno sarebbe caduto nel fiume, forse in un tratto diverso da quello in cui è stato ritrovato, per una tragica fatalità, e sarebbe annegato. Ma resta in piedi la pista dell’omicidio. E resta tale per almeno tre ragioni.

La prima porta al giorno prima della sua scomparsa, avvenuta il 12 novembre, quando Bruno è stato vittima di un’aggressione non denunciata, ma vista da molti testimoni. La seconda che infittisce il quadro investigativo è poi il passato di Bruno: ex rapinatore con precedenti penali, problemi psichiatrici ed ex tossicodipendente. E la terza e ultima ragione è lo stile di vita condotto dal 52enne, che non non era solito muoversi da Giugliano. Sedeva ogni giorno sui gradini davanti alla sua abitazione, chiacchierava con i passanti, si faceva volere bene. Cosa l’ha spinto ad allontanarsi? Era solo? Come ci è finito dentro il fiume Agnena a 30 chilometri da casa sua? C’entra qualcosa l’aggressione subita il giorno precedente?

Domande per ora inchiodate a un punto interrogativo, a cui gli investigatori cercheranno di dare una spiegazione. Intanto la città di Giugliano è scossa per una morte assurda, avvolta nel mistero. Bruno era un personaggio molto noto nel centro storico e ben voluto da tutti. Di recente, alla nostra emittente, la sorella aveva lanciato un appello: “Chiunque abbia notizie, ce lo faccia sapere”. Un appello, però, caduto nelle acque del fiume Agnena insieme al corpo del 52enne.

continua a leggere su Teleclubitalia.it
resta sempre aggiornato con il nostro canale WhatsApp