Si è seduto ancora una volta dinanzi ai giudici. E per l’ennesima volta ha parlato del disastro della Resit. Ieri si è tenuta ancora un’udienza del processo a carico di Cipriano Chianese, re del sistema delle ecomafie. La procura lo accusa di disastro ambientale e inquinamento delle acque, l’accusa di aver gestito in modo scellerato l’invaso. Ma lui risponde e controbatte al pm Alessandro Milita.

Ieri Chianese, come riporta Metropolis, ha ricostruito la storia burocratica della Resit, spiegato come ha ottenuto le autorizzazioni a poter sversare rifiuti speciali. “Autorizzazioni regolari” secondo lui, mentre Milita lo incalza dicendo che ci sono diverse “anomalie”. Chianese in aulaha invece sostenuto di aver agito nel pieno rispetto delle regole. Ipotesi opposta invece della procura che ritiene quelle regole siano state oltrepassate per consentire ai Casalesi di gestire il traffico di rifiuti.

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