Napoli. “Aiutatemi, non riesco a scendere“. Queste le ultime parole gridate da Emmanuele Pirozzi, il 23enne precipitato nel vuoto dall’obelisco di Piazza San Domenico a Napoli. Un grido disperato lanciato da un ragazzo che, dopo un’arrampicata folle, ha conosciuto un momento di lucidità.

“Come scendo, ora?”, avrebbe chiesto agli amici che giù, disperati, gli chiedevano di farla finita, con quella follia, di tornare a terra. E, proprio in quel momento di consapevolezza, Emmanuele si è fatto prendere dal panico. Ha gettato uno sguardo giù, ha visto la piazza gremita, le persone che lo filmavano con il cellulare come fosse finito in mezzo a un circo, ha sentito le urla di incitamento e di paura, ha capito che aveva un piede sospeso sull’abisso. Ed è caduto, forse perdendo l’equilibrio, forse in un gesto suicida, schiantandosi a terra, tra l’obelisco e la recinzione di ferro.

Sono ancora in corso le indagini sulla morte del 23enne. L’autopsia del cadavere potrà chiarire se Emmanuele abbia agito o meno sotto l’effetto di sostanze psicotrope o dell’alcol. Alcuni amici avrebbero dichiarato ai carabinieri che “stavamo scherzando. Emmanuele ci aveva sfidato dicendo loro che si sarebbe arrampicato sopra l’obelisco e che la sua impresa avrebbe fatto il giro della rete“. “Abbiamo fatto una cretinata – ha aggiunto – avevamo bevuto”. In poco tempo si è passati dalle risate alla tragedia. La diretta ripresa dai telefonini si è così trasformata in un film horror.

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