Sequestrato colorificio abusivo a Qualiano. L’azienda è stata costruita su di un terreno agricolo di mille metri quadrati, senza nessuna autorizzazione. Denunciate tre persone, C.R., C.V. e A.R. per diversi reati ambientali, tra i quali immissioni in atmosfera e smaltimento illecito di rifiuti ai quali si aggiunge l’abusivismo edilizio.

Il capannone è nato su un terreno che, secondo i carabinieri, appartenente all’Asl. I militari dell’arma hanno scoperto non solo che il capannone, di 800 metri quadrati, era stato costruito in spregio ad ogni benché minima regola, quindi completamente abusivo, ma che all’interno l’attività aziendale non aveva nessun tipo di licenza. La lavorazione delle vernici non sarebbe nemmeno dovuta esistere soprattutto mancando di licenze adeguate per il settore e la lavorazione di prodotti chimici. Ed infatti tutti gli scarti, i solventi, i liquidi, i prodotti chimici e le vernici venivano scaricate direttamente in fogna provocando non pochi danni all’ambiente.

Nei capannoni sono stati anche ritrovati dei sacchi neri contenenti i fusti di vernice. Dove sarebbero stati smaltiti? E fino ad ora, dove sono stati gettati? Probabile che siano stati smaltiti illecitamente o che siano stati gettati in strada o in qualche campagna limitrofa. I militari stanno anche tentando di scoprire che tipo di contratto avessero i titolari dell’azienda con l’Asl. Il terreno, che doveva essere destinato ad uso agricolo, appartiene infatti, secondo le forze dell’ordine, all’azienda sanitaria. C’è un fitto, un regolare contratto? Oppure i tre si sono appropriati del terreno, costruendoci un immenso capannone, senza nessuna autorizzazione? I carabinieri stanno indagando e attendono risposte dalla stessa Asl che deve effettuare delle ricerche interne e capire che tipo di rapporto esista con l’azienda o se un rapporto giuridico in realtà non ci sia mai stato.

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