Qualiano. Pentito di camorra, una condanna pesante sulle spalle confermata in Appello nonostante la collaborazione con la giustizia, ed una carriera criminale che in passato l’ha visto con un ruolo di primo piano nella faida scoppiata dopo l’omicidio di Nicola Pianese, detto ‘o mussuto, fondatore dell’omonimo clan di Qualiano.

Dopo aver raccontato i segreti dello scontro nella mala qualianese, i rapporti con le altre cosche, e le dinamiche della “scissione” dei De Rosa (per i magistrati il racconto dell’uomo è in buona parte attendibile, anche se non del tutto) oggi però sembra essere ancora attivo sui social network, in particolare su facebook. L’uomo (di cui non facciamo il nome per ovvi motivi) mostra via web la sua seconda vita. Poche le restizioni alla privacy del profilo: anche senza richiesta d’amicizia, chiunque può osservare le foto della famiglia e dei bambini. Qualcuno è pronto a giurare che si tratti proprio di lui: attraverso fake (profili falsi) l’ex camorrista avrebbe ricevuto infatti anche minacce. A togliere quasi ogni dubbio ci sono poi i commenti dei conoscenti alle foto di famiglia ed il legame social con il profilo della moglie.

Una situazione che a prima vista sembra, dunque, quantomeno anomala. I pentiti della criminalità organizzata, secondo la procedura ufficiale, vivono infatti in località protette, messi al sicuro insieme alla famiglia in cambio del supporto che forniscono all’autorità giudiziaria.  L’uso dei social potrebbe quindi esporli, insieme alla famiglia, a seri rischi. Al momento non è sicuro al 100% che si tratti di lui, anche se sembra molto probabile, ma la voce si sta diffondendo sempre di più e la vicenda assume i contorni del mistero.

 

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