Qualiano. Sbatte la porta e chiude la sua lunga parentesi politica in Forza Italia. Salvatore Apostoli, consigliere comunale di Qualiano, dice addio al partito del Cavaliere dopo una lunga e ragionata riflessione politica.

D-Consigliere, allora, perché questa decisione di rottura?

R-Diciamo che è una scelta quasi imposta. Nasce dall’analisi che oramai Forza Italia è un partito sfilacciato a livello romano, ma molto di più a livello locale che è la realtà che io vivo. Purtroppo chi ha creato Forza Italia, lo ha anche distrutto. A Qualiano poi la rottura finale quando, Michele Schiano, ha lasciato il partito, per approdare nel Centrosinistra a Scelta Civica. Da quel momento non si è capito più niente.   

D-Cosa vuol dire questo?

R-Io faccio politica dal 2000 e pur riconoscendomi nei valori del centrodestra, ho sempre guardato agli uomini più che ai partiti ed in questo si spiega una mia parentesi in IdV. Ultimamente mi sono reso conto che, in mancanza di una guida forte, Forza Italia localmente è finita. C’è una decadenza totale dovuta, per gran parte all’immobilismo dei miei colleghi di Coalizione, buoni solo ad attaccare e criticare fuori ai bar e per strada.

D-Si spieghi…

R-Come dice Berlusconi io sono un uomo del “fare”. Purtroppo questo fare non stava mai bene ai miei colleghi, che non perdevano occasione per attaccarmi, nonostante qualunque cosa abbia fatta l’ho fatta, per la collettività e non per interesse personale.  Sono sempre stato convinto che in politica esiste prima l’amicizia poi il partito, ma chi oggi è Forza Italia a Qualiano non la pensa così.

D-Mi pare di capire che c’è stato un episodio in particolare che le ha fatto prendere la decisione di uscire dal partito….

R- E’ un’azione a conoscenza di tutti, o di quei pochi che hanno seguito l’ultimo Consiglio comunale. All’esame del Consiglio, c’era il Regolamento NCC, ovvero Noleggio con Conducente, ripreso dai cassetti dove era dal 2004, passato nella Commissione di cui io sono componente, e come prevede l’iter, l’approdo in Consiglio comunale, per essere discusso o rinviato. Non c’è stato né l’uno né l’altro, perché i miei colleghi di opposizione insieme a qualche componente della Maggioranza, si sono alzati e sono usciti fuori dall’aula facendo mancare il numero legale.   Alle mie telefonate, qualcuno ha accampato scuse banali tipo che dopo un’ora di lavori di Consiglio con ce la fa più perché gli scoppia la testa….Addirittura il capogruppo consiliare ha detto di non saperne niente, quando lui stesso è componente (non sempre presente) della Commissione che ha riesaminato il Regolamento NcC. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

D-Quindi, la sua uscita è la risposta al boicottaggio che ritiene le abbiano fatto?

R-Io sono un consigliere di opposizione, ma questo non vuol dire che occorre attaccare sempre frontalmente ed in modo strumentale l’Amministrazione. Ci sono consiglieri che scrivono solo lettere d’amore, io non sono un burocrate, mi piace fare le cose, ma a quanto pare a loro non va bene il mio impegno, come ad esempio  la pulizia delle caditoie o altro.

D-Ma ora dopo il divorzio, Salvatore Apostoli dove andrà?

R-Sarebbe stato facile seguire l’onda del cambiamento del candidato che ho sempre sostenuto e votato, ma non mi riconosco nelle sue scelte. Ma io sono un uomo del centrodestra e nel centrodestra voglio restare. Sono stato eletto in Intesa Popolare con 383, ed oggi ritorno ad essere consigliere sempre di opposizione, della lista in cui sono stato eletto.  Poi, domani, si vedrà.

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