Una camminata verso il mare, un corteo verso la casa degli orrori sulla spiaggia di Licola, poi una donna, che si inginocchia sulla spiaggia e comincia a pregare in ucraino. Questo il racconto de Il Mattino della marcia che in tanti spontaneamente hanno fatto per Katia e Marina, la bambina sordomuta di quattro anni e sua madre, uccise dal padre che poi si è tolto la vita.

 

Non è ancora chiaro ciò che è successo tra Volodymir Harvylyuk, il 44enne assassino, e Marina, sua moglie, si parla di una lite, furibonda, poi la follia. Fuori quella casa, quella dannata casa dove Katia e Marina non ci sono più oggi ci sono dei doni, dei pupazzi e delle bambole, tanti messaggi e candele accese.

 

“Abbracciatevi per l’eternità” uno dice.

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