E’ finito in manette Gennaro Longobardi, 61anni, boss dell’omonimo clan egenome a Pozzuoli e Quarto. L’uomo è stato ammanettato nella sua abitazione di Monteruscello dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Pozzuoli.

Il blitz è avvenuto stamattina, alle prime luci dell’alba nel rione popolare della città, dove il boss viveva insieme alla famiglia. Insieme a lui è finito in galera anche il genero, Gennaro Amirante, detto “Gennarino Scimità”.

Entrambi sono ritenuti responsabili di estorsione aggravata da finalità mafiose ai danni del titolare di un noto ristorante di Pozzuoli. Al gestore del locale il clan aveva tentato di imporre il pagamento di 1.500 euro al mese. Poi il boss aveva pensato di “convertire” il pizzo trasformandolo nell’acquisto di frutti mare dal genero, acquisto eccessivo per le esigenze del ristorante e a prezzi molto più alti di quelli di mercato.

Longobardi era stato scarcerato meno di un anno fa dopo aver scontato 13 anni di detenzione. Per lui si riaprono le porte del carcere. Con il suo arresto viene inferto un colpo mortale al clan Longobardi-Beneduce dopo i 44 arresti del novembre scorso.

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