Un apparato medievale, un esempio calzante durante la conferenza stampa di questa mattina  che ha evidenziato i particolari dell’operazione della direzione investigativa antimafia. Tangenti sui bancali di frutta, sulle pedane, sul trasporto. Fiumi di denaro in ogni attività che andavano a rimpinguare le casse del clan. A capo di tutto c’era Patrizio Picardi. In un primo momento suo braccio operativo era Salvatore D’Alterio, poi a causa di alcuni ammanchi di cassa il testimone è passato a Raffaele Palma altro suo fedelissimo. I procuratori e gli investigatori hanno inoltre sottolineato l’importanza e la furbizia del metodo Mallardo, ovvero dedicarsi ad attività illecite che hanno pene minori ma guadagni quanto le partite di droga.

 

A sconvolgere è ancora l’assiduo intreccio tra attività all’apparenza legali ma nel loro animo marce. A raccontare una delle tante vicende di criminalità è Giuliano Pirozzi che spiega come Salvatore D’Alterio aveva ottenuto una convenzione attraverso la quale fu assegnata alla COMER la gestione amministrativa del mercato di Giugliano. “Di conseguenza – racconta il pentito – Salvatore D’Alterio, ha una sua stanza/postazione presso il mercato ortofrutticolo di Giugliano. In realtà, quella sede, anziché essere utilizzata quale sede amministrativa della Comer viene utilizzata come sede di riunioni camorristiche a cui partecipano diversi affiliati del clan tra cui patrizio Picardi, Biagio Micillo, Gennaro Catuogno, Michele Di Biase, Sossio Capasso che vengono ricevuti proprio da Salvatore D’Alterio”.

 

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