Piano per gli insediamenti produttivi, lottizzazioni edilizie, bando per la raccolta dei rifiuti, progetti del Piu Europa. Agostino Di Lorenzo, neo dirigente dell’ufficio tecnico comunale, 44 anni e un passato da presidente dell’Ente parco delle colline di Napoli, traccia le linee guida che caratterizzeranno, da qui ai prossimi 12 mesi (il contratto sottoscritto con il Comune ha la durata di un anno), il suo mandato. “Non mi farò travolgere e affossare dall’ordinario”, queste le prime parole pronunciate dal responsabile del settore più complesso e chiacchierato dell’Ente. “L’impatto, il primo approccio con il Comune di Marano è stato forte, inutile negarlo. Mi prefiggo un obiettivo: tentare di innalzare il livello del discorso, per portare avanti le idee che hanno segnato il mio background  professionale. Per riuscirci avrò bisogno del supporto dei vari livelli istituzionali e della collaborazione dei dipendenti dell’ufficio. Le risorse umane ci sono, sono valide, occorre solo motivarle. Ho svolto analoghe funzioni a Melito, ma poi mi sono dimesso quando ho capito che l’amministrazione comunale non intendeva perseguire la strada e gli obiettivi che c’eravamo prefissati. In questi primi 20 giorni di lavoro ho avuto modo di fare una ricognizione generale dei problemi che maggiormente assillano il mio comparto e di conseguenza la città”.

 

Su quali tematiche si è già attivato?

Mi sono occupato del servizio di raccolta rifiuti, con l’atto di proroga sottoscritto con la ditta Falzarano. In attesa che la Stazione unica appaltante (Suap) attivi tutti i canali propedeutici a un nuovo bando di gara, ho ritenuto opportuno, considerando le lungaggini che caratterizzano questi procedimenti, di optare per una proroga semestrale. Quello di cui discutiamo è un servizio indifferibile, di pubblica utilità, non potevamo fare altrimenti. Abbiamo anche fatto degli incontri con i responsabili della Falzarano, alla presenza dei funzionari del settore Igiene, per tentare di dare nuovo impulso al servizio e coordinare al meglio le operazioni. Mi sono stati segnalati disservizi e so che ci sono state lamentele. In quest’ottica  abbiamo deciso di applicare delle sanzioni, contro le quali la ditta ha presentato una serie di controdeduzioni.

 

E dell’isola ecologica, attesa da anni, cosa mi dice? L’assessore Orlando, proprio di recente, ha dichiarato che siamo in dirittura d’arrivo.

 

Credo che riusciremo ad installarla a breve. Nei prossimi giorni ci sarà una nuova riunione di coordinamento.

 

Opere pubbliche, Piu Europa. Qualche progetto è stato salvato, per altri ci sono ancora grossi punti interrogativi. In via Pepe, tanto per fare un esempio, è ancora tutto fermo.

 

Non ritengo via siano motivi ostativi in tal senso. Stiamo valutando la possibilità di assegnare alla ditta vincitrice della gara il primo lotto di lavori, senza dimenticare, tuttavia, che tra qualche giorno sarà noto anche il pronunciamento del Consiglio di Stato, organo amministrativo a cui si è rivolta la famiglia che occupa il lembo di terra interessata ai lavori del Piu Europa. Su questo aspetto mi sento di rassicurare tutti: il Comune, a meno di clamorosi pronunciamenti del Consiglio di Stato, porterà a termine quell’opera. Non ci fermeremo.

 

Vicenda Pip. Un altro argomento spinoso, che in passato nessuno ha voluto affrontare.

 

Abbiamo fatto ricognizione, ricostruito la documentazione, il fascicolo e stabilito una serie di priorità. Questo lavoro, di non poco conto, ci permetterà, da qui a breve, di partire con le verifiche e i controlli, che sono tesi alla risoluzione dei problemi. Stiamo raccogliendo dati anche sul filone del finanziamento dei 4 milioni di euro non ancora rendicontati alla Regione.

 

Eppure alcune aziende sono già operative. Ritiene che siano legittimate a farlo?

 

Allo stato credo che operino nella piena legittimità.

 

Ha già annunciato che intende delegare e dare spazio ai suoi collaboratori, per potersi dedicare ad aspetti più complessi inerenti al filone urbanistico. Si fida ciecamente, non teme manovre occulte?

 

Bisogna stare sempre con gli occhi aperti, ma per ora ho piena fiducia nei funzionari e nei dipendenti del mio comparto. Marano è una città di circa 70 mila abitanti, rappresenta una parte importante della cosiddetta area metropolitana. Bisogna pensare in grande, riconsiderare le priorità del passato, cambiare mentalità. Occorre dare nuovo valore economico al suolo, dire basta all’abusivismo. Confido nella collaborazione di tutti, in primis degli imprenditori della zona e delle forze produttive.

Capitolo lottizzazioni edilizie. E’ un tema che, da quel che si sente in giro, sembra preoccuparla particolarmente.

 

Sì, è vero. Abbiamo un piano regolatore vecchio, che se non erro risale al 1982. Certi pericoli non sono stati ancora del tutto scongiurati: alcune lottizzazioni sono sospese, altri procedimenti sono tuttora in itinere. Se tutti i diritti edificatori dovessero essere ritenuti legittimi, su Marano si abbatterebbe una nuova colata di cemento: un carico abitativo insostenibile per questa città. Stiamo parlando di circa 2000 alloggi.

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