Il ricordo della violenza subita tormenta ancora l’ingegnere napoletano, proprietario di una villa di famiglia a Massa Lubrense.

Nonostante sia passato più di un mese, il 64enne non riesce a dimenticare quella drammatica giornata nella quale fu pestato a sangue da 3 fratelli di etnia rom e derubato di ogni bene che possedeva in casa. Una refurtiva che ammonterebbe circa a 50 mila euro.

Tutto era stato pianificato dai tre delinquenti: i primi due, di 30 e 17 anni, lo avrebbero torturato crudelmente per poter accedere con facilità all’abitazione mentre il più piccolo dei fratelli, di appena 12 anni, sarebbe rimasto lì a sorvegliare la vittima e a conversare con lui in modo surreale.

«Mio cognato stava facendo la spesa, le mie sorelle erano andate al mare. I rapinatori hanno colto uno dei rari istanti in cui mi trovavo in casa da solo», spiega al Mattino.

E’ ancora troppo scosso e le conseguenze psicologiche e fisiche continuano ad essere devastanti.  «Avverto ancora un risentimento nella parte bassa della schiena. D’altronde i rapinatori mi hanno scaraventato giù dalla sedia a rotelle, oltre a colpirmi alla testa e alle gambe. Le sensazioni che provo, però, sono soprattutto di fastidio e rabbia», afferma il proprietario della villa.

Fortunatamente i tre rapinatori sono stati identificati dai carabinieri di Sorrento che hanno condotto le indagine sul caso coordinati dalla Procura di Torre Annunziata e dalla Procura per i minori di Napoli. Gli investigatori hanno anche scoperto un video su Facebook, dove i tre fratelli mostrano come sgozzano un maiale (foto di copertina tratta da Il Mattino). Una scena cruenta che confermerebbe lo spirito violento dei malviventi.

 

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