20090930 - CLJ - ROMA - SCOPRE DI AVERE UN TUMORE, VA A CASA, UCCIDE LA FIGLIA DISABILE E SI SUICIDA Dramma a Roma nel quartiere Prenestino dove un uomo ha ucciso la figlia di disabile dopo aver saputo di aver un cancroalla prostata. Poco dopo mezzogiorno, in via Bellegra 104, è stato ritrovato il corpo senza vita di Luigi Silvestri, romano, di 76 anni, che si era gettato sul marciapiede dal suo appartamento al quinto piano.I vicini di casa hanno avvisato la polizia del suicidio e gli agenti appena arrivati in via Bellelgra, pensando subito a un dramma familiare, sono corsi nell'appartamento dove hanno trovato in cucina davanti al lavandino ancora pieno d'acqua, la figlia Gabriella stesa sul pavimento, anche lei morta.Gabriella, 40 anni, disabile, è stata sicuramente affogata dal padre nel lavandino perché aveva i capelli ancora bagnati e nel lavandino ne sono stati trovati molti altri. La donna molto probabilmente ha lottato contro il padre per non farsi uccidere ma l'uomo è però riuscito lo stesso nel suo intento omicida.Luigi Silvestri proprio questa mattina aveva ritirato le analisi che confermavano un cancro alla prostata. La polizia ritiene che la disperazione per la malattia, ha spinto l'uomo a uccidere la figlia disabile per non lasciarla sola in caso della sua morte. Subito dopo c'è stato il suicidio. CLAUDIO PERI

Maria Carmela De Mulo, una donna sarda di 57 anni, si era rivolta ad un medico di Perugia regolarmente iscritto all’albo e scoperto online per perdere peso attraverso l’agopuntura e la digiuno-terapia.

La “dieta” prevedeva ventuno giorni di digiuno, tre litri di acqua al giorno da bere e cicli di agopuntura. Come riporta l’edizione odierna de “La Nazione Umbria”, nella notte tra lunedì e martedì, la donna ha iniziato a sentirsi male e il marito, che si trovava con lei all’interno di un residence alle porte di Perugia, ha subito allertato il 118. Vani la corsa disperata in ospedale e i tentativi di rianimare la 57enne: è morta. 

Ora sarà l’autopsia a far luce sulla vicenda. Il marito ha deciso di sporgere denuncia al posto fisso di polizia dell’ospedale di Perugia, spiegando le fasi della dieta dimagrante a cui si era sottoposta e chiedendo di accertare se ci siano correlazioni con il decesso improvviso e la dieta  (aveva perso, in tre settimane, dieci chili).

Già gravata da una patologia invalidante come la sclerosi multipla, tuttavia riusciva ancora a deambulare autonomamente; gli accertamenti e le indagini faranno luce sulla vicenda. L’inchiesta, che è ancora alle battute iniziali, è scattata d’ufficio dopo la denuncia del marito. Il magistrato ora dovrà nominare un consulente tecnico d’ufficio per eseguire l’autopsia sul cadavere.

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