Luglio sarà un mese caldo, non solo per le alte temperature ma anche per le vicende politiche e amministrative della terza città della Campania: sarà discusso infatti il 16 al TAR del Lazio il ricorso contro lo scioglimento del Comune di Giugliano.

IL RICORSO. Se i ricorrenti dovessero vincere e il Tribunale Amministrativo dovesse ritenere infondate le motivazioni dello scioglimento tornerebbe al Comune il Commissario Prefettizio. La legge, infatti, prevede il reintegro del Sindaco sciolto ma Pianese essendosi dimesso non può essere reintegrato. Il Commissario traghetterebbe il comune sino alle elezioni. Se il ricorso dovesse essere respinto resterebbe in carica la commissione straordinaria anche qui sino alle elezioni. Insomma politicamente cambierebbe molto ma tecnicamente ben poco.

LA SCADENZA. Come tutti sanno in autunno scadono i 18 mesi previsti dalle legge dopo lo scioglimento per camorra. La norma ha anche previsto la possibilità di una proroga di altri 6 mesi nel caso non si sia riusciti a ristabilire le giuste condizioni di legalità. La proroga ha lo stesso iter del commissariamento. I commissari fanno relazione al prefetto, il prefetto manda le sue considerazioni al Viminale che a loro volta vanno al Consiglio dei Ministri. La proroga infatti è concessa solo con voto di tutto il Governo.

NESSUNA RELAZIONE. Nessuna relazione è stata ancora prodotta dai commissari di Giugliano come ha confermato a Tele Club Italia il commissario Giombini, perciò non si può ancora sapere cosa accadrà a meno di non avere una palla di vetro. In ogni caso la decisione sulla proroga non c’entra nulla con lo scioglimento. Se il medico attesta che se in via di “guarigione” non significa che non sei mai stato malato.

ELEZIONI. Questo poi è il punto nodale. Due le ipotesi: il commissariamento scade a fine ottobre. Giusto in tempo per votare a novembre. Per il mese dei morti sono previste alcune consultazioni elettorali, Giugliano potrebbe essere inserita in quelle con il comune di Quarto. Spesso però per le comunali si cerca di non votare in autunno per le condizioni climatiche avverse. La seconda invece vedrebbe la prima data utile come quella di primavera quando si voterà anche per le regionali in Campania. Questo però di fatto prolungherebbe la permanenza della commissione per altri sei mesi. Perché la legge prevede che sino ad elezioni resta al Comune la commissione straordinaria.

INCANDIDABILITA’ DEGLI ELETTI. Nel mese di Luglio dovrebbe poi esserci il giudizio anche rispetto all’incandidabilità di alcuni eletti della passata amministrazione alle prossime elezioni. Richiesta formulata dal Prefetto.

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