Durante il consiglio comunale di martedì 9 settembre, nella concitazione del momento, nessuno ha avuto la freddezza di andarsi a guardare cosa dicesse il regolamento del consiglio comunale in merito alla possibile espulsione dall’aula di un consigliere. Nessuno. Neppure la presidente del consiglio comunale, che pure quel regolamento dovrebbe conoscere a menadito, per poter esercitare il suo ruolo con la competenza e l’autorevolezza necessaria. Noi che siamo abituati a leggerci “le carte” prima di parlare o di votare alcunché, nutrivamo un dubbio, che ora ci siamo tolti. Il fatto è che l’art. 31 del regolamento parla chiaro: il presidente non ha il potere di espellere nessuno. L’espulsione, oltre ad essere assolutamente spropositata rispetto a quanto accaduto in consiglio, è un atto totalmente illegittimo ed è frutto della sciatteria e della concezione a dir poco approssimativa del processo democratico che si evidenzia ad ogni atto di questa maggioranza di centrodestra che amministra Marano. Dopo Bertini, potrebbe toccare a qualunque altro consigliere comunale di opposizione subire angherie e abusi; è per questo che oggi è essenziale battersi per ripristinare le condizioni minime per l’esercizio della dialettica democratica in consiglio comunale.

Ecco l’art 31 del regolamento:

ART. 31 SANZIONI DISCIPLINARI
Nessun Consigliere può intervenire nel dibattito se prima non abbia chiesto e ottenuta la parola dal Presidente.
Se un Consigliere turba, con atti oltraggiosi, turpiloquio, violenza fisica, la discussione e l’ordine della seduta, il Presidente lo richiama formalmente e può disporre l’iscrizione a verbale del richiamo. Il Consigliere può fornire spiegazioni al Consiglio alla fine della seduta. In conseguenza di ciò, il Presidente può disporre, a suo insindacabile giudizio, la revoca del richiamo. Dopo un ulteriore formale richiamo, avvenuto nel corso della medesima seduta, il Presidente può proporre al Consiglio la esclusione dall’aula del Consigliere richiamato per tutto il tempo della seduta. La proposta viene messa ai voti senza discussione; il Presidente sospende la seduta finché l Consigliere non abbandona l’aula.
Il Presidente, indipendentemente dal richiamo, può proporre l’esclusione dai lavori di un Consigliere che provochi tumulti o disordini o si renda responsabile di atti oltraggiosi.
In nessun altro caso, il Consigliere può essere allontanato dall’aula.

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