Una sentenza shock. Ridotta la pena di 10 anni all’assassino di ciro esposito, daniele de santis, ex capo ultrà della roma che prima della finale di coppa italia nel 2014 tra napoli e fiorentina durante un assalto al pullman del napoli da cui è scaturita una collocazione ha sparato e ferito mortalmente ciro esposito. Il ragazzo di scampi è poi morto al policlinico gemelli di roma dopo 53 giorni di agonia.

Sedici anni di reclusione, a fronte dei 26 inflittigli in primo grado dunque. La sentenza è stata emessa dalla prima Corte d’assise d’appello di Roma, presieduta da Andrea Calabria con Giancarlo De Cataldo. La riduzione della condanna a De Santis è motivata dall’assoluzione dall’ulteriore reato di rissa contestato, nonchè dall’esclusione dell’aggravante dei futili motivi e della recidiva.

Incredibile, uno sconto di pena assurdo». Così gli avvocati Angelo e Sergio Pisani, legali della famiglia di Ciro Esposito commentano la sentenza della Corte d’assise d’appello di oggi per Daniele De Santis. «Dieci anni di sconto per chi uccide un ragazzo è assurdo – hanno aggiunto –

“Magari li avessero regalati a mio figlio, quei 10 anni, sarebbe ancora qui – sono le parole amare di Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito – Che poteva fare Ciro con dieci anni di vita in più? Intanto sarebbe morto a quarant’anni. Sarebbe stata un’altra storia. Forse sarebbe diventato padre, e forse avrebbe visto qualcosa di più della vita. Gli anni di pena sicuramente non ci riportano indietro nostro figlio – continua – ma abbiamo sempre sperato che la pena fosse un monito esemplare affinché queste cose non avvengano più. Si vede che la legge italiana tutela i suoi cittadini così”.

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