Una pattuglia di Guardie Zoofile E.N.D.A.S. coordinate e dirette dal Comandante del Nucleo Investigativo Informatico di Aversa Saverio Mazzarella si dirigeva presso la via Variante 7 Bis di Aversa e più precisamente nel luogo di stazionamento dei bus, adiacente Centro Commerciale MD, per effettuare un’ operazione atta alla repressione del contrabbando di fauna esotica tropicale.

Le indagini cominciano giorni prima allorquando le Guardie Zoofile notano sulla rete internet un’ offerta di vendita di esemplari di fauna esotica tropicale proposta dalla sig. E. M., che asserisce di allevare, detenere e vendere esemplari di fauna esotica tropicale particolarmente protetta dietro compenso in danaro, avendo ella pubblicato sul sito “www.Subito.it”  alcune foto di esemplari implumi di pappagalli della rarissima specie Amazzone Fronte Gialla (Amazona Ochrocephala Auropalliata), pappagalli brasiliani di inestimabile valore scientifico e biologico, precisando in modo chiaro ed inequivocabile il prezzo per ogni singolo esemplare pari a euro 700,00 cadauno.

Le Guardie Zoofile riescono ad intercettare un subdolo appuntamento per la vendita che viene fissato all’ incauto compratore dalla sig. E. M. per il giorno 23/05/2015 alle ore 17,00 presso lo stazionamento dei bus in via Variante 7/bis ad Aversa. Il prezzo pattuito per l’ acquisto di n. 02 esemplari è stato concordato in euro 1.400,00 (euro millequattrocento,00). La sig. E. M. conferma con assoluta sicurezza che gli animali si accompagnano con regolari documenti CITES. Si precisa che la fauna in questione fa parte dell’ Elenco della Convenzione di Washington (CITES) ed è presente nell’ allegato A, appendice 1. Specie quindi “indetenibile” e può essere accompagnata da regolare documento CITES vidimato al Corpo Forestale dello Stato e soltanto nei casi in cui gli animali non siano stati bracconati in natura o provenienti da allevamenti abusivi.

All’ appuntamento si presentano in sei, sopraggiunti con un veicolo marca Ford modello Mondeo colore grigio metallizzato e, scesi dalla macchina, scaricano la scatola contenente i pulcini dal bagagliaio posteriore per consentirne la visione agli incauti acquirenti. Si rende noto che gli animali in questione, biologicamente parlando, durante il trasporto hanno bisogno di temperature e luoghi di detenzione specifici ed adeguati alle esigenze dei delicati implumi, veicolo del quale erano sprovvisti i trafficanti al momento del fermo di PG. Fulmineo e implacabile l’ intervento delle Guardie Zoofile che piombano all’ improvviso sulla contrattazione e, qualificatisi nelle loro specifiche competenze, chiedevano contezza degli animali e dei documenti sia personali che della fauna stessa. Alla richiesta di esibizione dei documenti d’ identità, gli occupanti non solo ne erano sprovvisti a loro dire, ma rifiutavano in modo secco e conciso che i documenti alle Guardie non li avrebbero comunque mostrati.

Nella condotta posta in essere dagli occupanti della vettura al cospetto degli Agenti operanti risultano fattispecie penalmente rilevanti consistenti in insulti e minacce dei bracconieri agli Agenti, tanto da chiedere immediato intervento di personale Carabinieri di Aversa  i quali giungevano tempestivamente sul posto in aiuto delle Guardie Zoofile prestando la propria professionalità all’ identificazione dei trafficanti, consentendo alle Guardie Zoofile di procedere con sicurezza alla stesura dei verbali ed al sequestro della fauna. I bracconieri portavano i due esemplari all’ esterno del baule posteriore dell’ auto stessa, contenuti in una scatola di cartone stretta, angusta e piena di escrementi, ponendoli alla vista degli Agenti e mostrando due certificati di cessione CITES falsi, redatti a mani proprie e senza alcuna vidimazione o registrazione degli animali al Corpo Forestale dello Stato.

Si rende noto che il commercio e la detenzione di detta fauna, meglio sopra specificata, comporta la detenzione di un Registro di Carico e Scarico dove vengono puntualmente caricati gli animali al momento dell’ acquisto e scaricati da esso al momento della cessione. Nonostante la cessione degli animali avvenisse dietro compenso in danaro, non si evincevano i documenti fiscali relativi alla vendita essendone i bracconieri sprovvisti. Inoltre entrambi gli implumi risultavano avere l’anello inamovibile di identificazione con lo stesso e identico numero di serie. Fatto questo che delinea la falsa veridicità del documento, in quanto il numero identificativo riportato sull’ anello applicato alla zampa dell’ animale è sempre diverso da un altro ed è specifico per ogni singolo animale.

Lo stesso vale quanto riguarda il certificato C.I.T.E.S. I bracconieri infatti, hanno mostrato CITES falsi sperando nella scarsa professionalità delle Guardie, le quali con occhio professionale e deciso ed esperte del settore C.I.T.E.S., appuravano la totale falsità dei certificati, essendo privi della vidimazione al CFS. Inoltre i trafficanti NON presentavano agli Agenti operanti alcun documento relativo all’ attività di detenzione, trasporto e commercio di detta fauna. Denunciate alla Procura della Repubblica 6 persone (una delle quali minorenne) per molteplici reati, fra i quali “ricettazione, falso, oltraggio e minacce a pubblico ufficiale, offese all’ onore e al decoro del Corpo di appartenenza, bracconaggio, maltrattamenti, favoreggiamento, commercio abusivo di animali, resistenza e mancata esibizione di documenti”.

Inflitte multe per 110.000, 00 euro (centodiecimilaeuro) per violazioni all’ art. 2 della Legge 150/92 (CITES). Violate numerose leggi fra le quali la Legge 150/1992 arti 1, la Legge 189/2004 art. 544-ter, la Legge 157/1992. La fauna sottoposta a sequestro penale è stata immediatamente trasportata all’ Ospedale Veterinario di Napoli “Frullone” e consegnata nelle mani esperte dei medici preposti. Le azioni di contrasto alle attività di bracconaggio e contrabbando di fauna esotica continueranno.  

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