“Ancora. È successo ancora. Non è possibile che nessuno riesca a fermare questi bastardi. Lei è morta, il mio assassino mi ha uccisa lasciandomi viva. E non so cosa è peggio”. A parlare  – le dichiarazioni sono riportate dal Corriere del Mezzogiorno – è Carla Caiazzo, la 40enne bruciata viva a Pozzuoli mentre era incinta. La bimba poi è nata in buone condizioni ed anche lei adesso sta meglio, anche se resta ricoverata al Cardarelli. La donna, che si è da poco sottoposta al quindicesimo intervenuto, ha appena saputo di quanto avvenuto in via Magliana a Roma: la morte della 22enne Sara Di Pietrantonio, bruciata viva in auto dal fidanzato geloso. “Chiamate la mamma di Sara, ci voglio parlare”, è stato il primo commento di Carla, prima di scoppiare in lacrime e di essere sedata dai medici per i forti dolori dovuti ai tanti interventi subiti.

“Sì, sono fortunata perché c’è Giulia Pia (la figlia, ndr). – continua la donna di Pozzuoli nelle dichiarazioni riportate dal CorrMezz – Ma non so fino a che punto riuscirò ad essere una madre vera. Una madre viva. Quella povera ragazza ha perso la vita,  era così bella. Danzava, studiava. Come è possibile che non l’hanno aiutata? – si chiede pensando all’orrore di Roma – Perchè quei due automobilisti non si sono fermati. Riusciranno a dormire per quel che potevano fare e non hanno fatto?”.

Per Carla, infatti, adesso è importante parlarne e non spegnere i riflettori sulla vicenda. “Poi la gente dimentica. Invece le donne non dovrebbero mai dimenticare. E non dovrebbero avere paura”. Poi tra le lacrime: “Aiutate la famiglia di Sara”.

 

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