E ora zitti tutti e guardateci la targa, sarà per una sera o per sempre, il godimento è puro. Eppure quanta paura nel finale dove c’è però lui, un San Reina che salva tutto. Inizio sfolgorante degli azzurri. Pronti via e Higuian butta a terra la porta. L’Inter quasi non capisce che la gara è iniziata e la sfera viene calamitata dal Pipita che si gira e batte Handanovic. Il gol esalta il San Paolo che è già una bolgia. Il catino di Fuorigrotta schiuma gioia e rabbia allo stesso tempo. Mancini disegna un Inter diversa senza Jovetic e toglie Melo per un buon Brozovic. Il Napoli non si ferma al gol: spinge e crea, l’Inter contiene e piano piano prova a risalire la china. Fino al 35esimo Napoli padrone del campo, poi il centrocampo dell’Inter si muove meglio creando qualche grattacapo in più. Nel finale di tempo il gioco resta vivace con le due formazioni che giocano su ogni pallone. Al 45′ bruttissima entrata di Nagatomo su Allan e seconda ammonizione per il giapponese che meritava il rosso diretto soprattutto per la pericolosità dell’entrata.

 

Nella ripresa l’Inter parte molto aggressiva e cerca la giocata giusta, il Napoli resta concentratissimo e contiene le sfuriate neroazzurre. Il Napoli in avanti gioca di fino e il centrocampo interista continua a picchiare duro, Orsato non sufficiente la sua prestazione, lascia fare e il guizzo azzurro non arriva. Ci deve pensare sempre Higuain, anche perché il Napoli non riesce a sfruttare l’uomo in più. Quando dallo spicchio di interisti, pochi, molti napoletani forse, il solito coro becero e vergognoso, ecco che Gonzalo prende palla e scappa via e supera ancora Handanovic. 2-0 e tutti zitti. Un gol spettacolare e soprattutto che sembra chiudere la partita e invece la gioia dura poco perché il gol di Ljajic regala un finale al cardiopalma ai tifosi del San Paolo. L’Inter pure in dieci spinge e rischia di trovare il pareggio prima un palo di Jovetic e poi la giocata di Miranda che poteva andare in rete. Il Napoli sembra avere il braccino corto, la paura di vincere forse. La parata di Reina è un gol, un gol vero che lascia liberare un urlo che significa tanto. La squadra ora deve continuare a restare umile, tranquillo e consapevole però di fare quello che possiamo. Ci spiace poi sapere di un Mancini vergognoso che non ammette la sconfitta. Saper perdere è uno stile, forse non tutti lo hanno. E ora salutate la capolista.

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