Continua il processo a Daniele De Santis, il presunto assassino di Ciro Esposito, il ragazzo colpito a morte prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. Il Mattino riporta le parole della criminologa che lo scorso anno consegnò delle prove davvero schiaccianti a sostegno dell’accusa: “Ciro mi disse che aveva sentito delle urla provenire dal pullman e che, trovandosi dall’altra parte della carreggiata, aveva scavalcato il guard rail. E aggiunse, ‘mi sono ritrovato di fronte questo omone e l’ho spinto per difendermi’ poi ‘non ho capito cosa è successo, solo che mi hanno sparato. La mattina del 25 maggio Esposito – scrive il Mattino – era tranquillo e parlava, anche se non benissimo e in dialetto napoletano. Ha descritto la persona come ‘chiattone, pelato e con dei guanti’ alle mani. Gli abbiamo mostrato una foto di De Santis e lui disse ‘è questo il chiattone di merda che mi ha sparato’, e che in quel momento c’erano gli amici che erano scesi con lui dalla macchina”.

 

 

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