A tifare per Giuseppe a Rio c’era anche il papà Alessandro. Una gioia immensa vederlo conquistare quella medaglia di bronzo che ha fatto salire l’Italia nuovamente sul podio olimpico. Giuseppe, dalle pagine di Repubblica, ha raccontato come prova ad aiutare la famiglia in difficoltà.

Il papà è senza stipendio da quattro anni, “lavorava all’ex bacino Napoli 1 – dice – non si capisce più nemmeno quale ente pubblico glielo debba versare” confessa Giuseppe, con una casa all’asta e una famiglia di sette persone sulle spalle. “Io gli passo metà del mio stipendio, ringrazio le fiamme gialle e Malagò che ci hanno dato una mano” racconta al quotidiano partenopeo. Dunque la vittoria della medaglia è sì una grande soddisfazione ma anche un aiuto economico per il campione giuglianese e la sua famiglia.

Vicino poi racconta gli istanti finali della gara, quella rimonta che ha permesso ai quattro di aggiudicarsi il terzo posto. “Quando le gambe ci bruciavano e un po’ tutti fiutavamo l’ennesima medaglia di legno, è stato in quel momento che Castaldo ha chiamato il “pugno”: il segnale che vuol dire “dobbiamo far gruppo e dare il tutto per tutto”. E quel “pugno” li ha portati alla vittoria.

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