Sarà effettuata stamani l’autopsia sul corpo di Salvatore Giordano, il 14 enne vittima del crollo di calcinacci all’altezza della galleria Umberto di via Toledo. All’esame autoptico, che sarà eseguito presso l’istituto di Medicina legale del Secondo Policlinico, parteciperà il perito di parte nominato dalla famiglia Giordano e quelli indicati dai 45 indagati dalla Procura di Napoli. La salma del ragazzo sarà poi rilasciata ai parenti e verrà trasportata a Marano soltanto nella giornata di domani, quando si celebreranno le esequie all’interno dello stadio comunale di via Falcone. Nell’impianto sportivo, scelto per motivi di ordine pubblico e sicurezza, sarà allestita anche una camera ardente. Il feretro arriverà intorno alle 13 e sarà posto al centro del campo, dove poi, fino alle 16, sarà possibile rendere omaggio allo sfortunato ragazzo. Le esequie invece inizieranno mezz’ora dopo e si concluderanno intorno alle 18. Soltanto allora, ovvero a sei giorni di distanza dalla morte, il corpo di Salvatore Giordano potrà finalmente riposare in pace nel cimitero cittadino di via Vallesana.

La funzione. Nel corso della cerimonia funebre, officiata da don Costantino Rubini, gli amici di sempre leggeranno una lettera ricordando i tanti momenti vissuti con Salvatore. I compagni di classe, quelli della terza A, i dieci che erano con lui quel maledetto sabato, lo omaggeranno invece con striscioni, palloncini bianchi e indossando magliette con il suo nome. Dimostrazioni di affetto, momenti che si preannunciano particolarmente intensi, ma che non toglieranno solennità alla funzione religiosa. E’ questa, del resto, la volontà manifestata a più riprese da papà Umberto e mamma Margherita. Sarà una giornata densa di dolore, quella di domani, sicuramente la più triste degli ultimi anni per l’intera comunità. Una giornata di lutto cittadino, con gli uffici pubblici chiusi, le saracinesche dei negozi abbassate per tutta la durata dei funerali e forse con i drappi bianchi appesi ai balconi e alle finestre delle abitazioni. I
L’intitolazione di una struttura pubblica. Intanto c’è già chi si sta attivando per intitolare una piazza o una struttura pubblica (con ogni probabilità il palazzetto dello sport) al 14 enne, ma anche c’è anche chi si preoccupa per gli altri ragazzi che erano con lui al momento del tragico incidente. Genitori, insegnanti, ma anche rappresentanti istituzionali chiedono al Comune e all’Asl competente di attivarsi per istituire un gruppo di ascolto che supporti i dieci adolescenti in questo particolare momento, certamente quello emotivamente più intenso della loro giovane vita. Intanto, in attesa dei risvolti, qualche genitore ha già contatto alcuni psicologi privati e specialisti in traumi infantili e adolescenziali. “E’ importante che questi ragazzi vengano seguiti con attenzione e da persone esperte – spiega uno dei genitori  – Non può bastare l’amore e l’attenzione dei loro familiari. Le ripercussioni psicologiche, infatti, potrebbero presentarsi più in là, magari quando non avranno più la possibilità di stare sempre insieme e di farsi coraggio tra di loro”.
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