Ciro Esposito è morto ieri, alle prime luci dell’alba. Uno sconforto inaudito ha pervaso tutta la città di Napoli e si è espanso a macchia d’olio per tutto lo Stivale con le istituzioni, dopo 50 giorni di assenza come ha ribadito la famiglia del ragazzo, che finalmente si sono fatte sentire. Da Marino, sindaco di Roma, ai vertici del Coni, fin anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Tutti stretti per abbracciare un figlio di Napoli.

La mamma di Ciro ancora una volta ribadisce “di provare rabbia, dolore ma non odio. E ancora oggi non riesco a pensare nulla di quella persona. Chiedo solo giustizia. Giustizia, non vendetta. Lo ripeto: nessuno può compiere gesti di violenza nel nome di Ciro e della sua famiglia. Il frutto delle mie viscere non era violento”. Un appello accorato di un genitore. “Ciro aveva Napoli nel cuore” aggiunge poi.

Intanto oggi ci sarà una camera ardente all’auditorium di Scampia come detto dall’avvocato della famiglia, Angelo Pisani, ai microfoni di Club Napoli All News, a seguito dell’autopsia effettuata questa mattina al Policlinico di Tor Vergata mentre i funerali si terranno venerdì, alle 16.30,  presso la piazza Grandi eventi di Scampia

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