Napoli. “Mariano, il baby killer della camorra intervistato nel docufilm di Santoro presentato a Venezia, è anche uno dei protagonisti della rivolta nel carcere minorile di Airola”. Lo sottolinea, in una nota, Ciro Auricchio, segretario campano dell’Uspp (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria).

“Il cosiddetto ‘giovane detenuto’ in questione – dice ancora Auricchio – appartenente a un clan di Ponticelli, esalta nel trailer pubblicato il suo stato criminale, manifestando disprezzo verso le istituzioni e forze dell’ordine”. “Dalle sue dichiarazioni trapela l’assenza di qualsiasi ravvedimento rispetto ai crimini commessi”, aggiunge Auricchio secondo il quale, “questi soggetti vanificano i processi di riabilitazione degli altri minorenni ospitati nelle strutture penali minorili”.

Mariano Abbagnara, detto “faccia janka”, è uno dei baby boss del Rione Conocal di Ponticelli. Dal trailer del docufilm realizzato dal giornalista e presentatore è emerso che è uno dei protagonisti di “Robinù”. Spaventose le sue parole: il giovane si esalta infatti nel raccontare il suo ‘amore’ per l’Ak47, il micidiale mitragliatore noto come Kalashnikov.

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