Una chiesa gremita di persone per Noemi Durini . L’ultimo saluto alla 16enne di Specchia uccisa dal fidanzato 17enne è stato dato nel primo pomeriggio, alle 16, tra le lacrime delle amiche e della comunità cittadina e gli abbracci alla mamma Imma e alla sorella Benedetta, ancora troppo sconvolte per quello che è accaduto.

La cerimonia religiosa – come riporta Repubblica – si è svolta nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Vergine di Specchia, il feretro è arrivato in una bara bianca ed è stato accolto da centinaia di persone. Sulla bara una grande foto di Noemi, attorno fiori e palloncini. Quello di oggi è stato un giorno di puro dolore: prima la veglia funebre in casa della ragazza, poi la camera ardente allestita nel centro Capsda in cui fino a sette giorni fa sono state coordinate le ricerche. L’omelia è stata celebrata dal monsignor Angiuli, che ha sottolineato:” Ciò che è accaduto a vostra figlia e alla vostra famiglia, potrebbe accadere ad altre ragazze e ad altre famiglie: Noemi cercava l’amore e ha trovato la morte“.

A pochi metri dalla bara, dove erano sedute la mamma e la sorella di Noemi, il papà della vittima, che giorni scorsi aveva lanciato accuse gravissime al padre dell’aggressore, ipotizzando un coinvolgimento. Al momento il padre del ragazzo è indagato per occultamento di cadavere; mentre il 17enne è stato trasferito nel carcere minorile di Quartucciou, a Cagliari, ed è accusato di omicidio premeditato, aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi, occultamento di cadavere e porto di oggetti atti ad offendere fuori dalla sua abitazione.

Ciò significa che l’omicidio era stato premeditato dal giovane, portando con sé, quel 3 settembre, l’arma con cui avrebbe ucciso la sua giovane fidanzata. Un coltello, come aveva dichiarato in un interrogatorio. Intanto dall’esame autoptico non ha fornito ulteriori elementi che possano far luce sul caso a causa dell’avanzato stato di decomposizione del corpo. Ciò che è emerso è l’ assenza di fratture craniche e la presenza, invece, di lesioni sospette alla testa e al collo della vittima.

Le “lesioni multiple” rilevate sono state “indotte da mezzi diversi”. Quali siano i “mezzi” impiegati dall’aggressore resta ancora un mistero. Bisognerà attendere altri 60 giorni prima di ricevere risposte definitive, compreso il responso su una possibile violenza sessuale e sulla presenza di altre tracce di dna, per capire se il 17enne abbia fatto da solo oppure se  qualcuno l’abbia aiutato nel suo diabolico piano. Alla cerimonia religiosa hanno presenziato anche i rappresentanti delle  istituzioni, tra cui il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l’amministrazione del sindaco Rocco Pagliara, che ha pagato le esequie nella Chiesa Madre.

 

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