Napoli. “Non gli ho mai chiesto niente, insisteva sempre lui per darmeli i soldi, alla fine me li prendevo. Che dovevo fare?”. Queste le parole di un ragazzo di 28 anni che ha rivelato al Mattino di avere avuto più volte rapporti con un parroco della chiesa di  Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone che lo aveva adescato in una chat “dedicata” ad incontri omosessuali denominata Reverendis.

I rapporti – secondo il racconto – si consumavano in un appartamento e inizialmente erano un paio al mese, poi sono aumentati sempre di più fin quando ad un certo punto Paolo, il ragazzo 28enne, ha deciso di non voler più vedere quel prete. Sempre secondo quanto dichiarato dal ragazzo, lui non è l’unico a far parte di questo “giro”: “Frequentava anche altri ragazzi, lo sapevo. Ma quando e come si incontrassero non ne ho proprio idea”.

“Mi dava 20-30 euro ogni volta che ci vedevamo. – prosegue il giovane – Non gli ho mai chiesto niente, insisteva sempre lui per darmeli i soldi, alla fine me li prendevo. Che dovevo fare?”. “Navigando su internet ho scoperto una chat per preti – racconta ancora – Se ne hai voglia lì di preti disponibili ne trovi quanti ne vuoi anche se i napoletani sono pochi”.

Il dossier sulla vicenda, che pare sia aggravata anche da festini gay, è ora all’Arcidiocesi di Napoli tra le mani del cardinale Crescenzio Sepe che valuterà il da farsi. Secondo quanto trapelato finora non sarebbero coinvolti minorenni.

 

 

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