Mugnano. Gennaro Bove era stato raggiunto lo scorso 9 giugno da un’ordinanza di divieto di dimora a Napoli e provincia. Pesanti le accuse della Dda di Napoli nei suoi confronti: ritenuto dagli investigatori responsabile di associazione di tipo mafioso e di far parte del clan camorristico degli Amato-Pagano, i cosiddetti Scissionisti. Gli inquirenti lo accusavano di essere uomo del clan all’interno del consiglio comunale mugnanese. Lui, eletto nella lista di opposizione Centro Democratico,  si era subito dimesso, in attesa di potersi difendere.

Le investigazioni, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, lo indicavano sia in riferimento alla gestione delle estorsioni perpetrate a Mugnano di Napoli che nei contatti con imprenditori, commercianti ed esponenti delle amministrazioni locali. Stamattina, però, il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato il provvedimento di custodia cautelare per l’ex consigliere 44enne, difeso dall’avvocato Luigi Senese, per insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. La difesa ha dimostrato l’inattendibilità dei due collaboratori di giustizia Antonio Caiazza e Carmine Cerrato 71. Il legale di Bove è riuscito quindi a smontare le accuse.

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