Area nord. I Centri di assistenza fiscale e gli uffici tributi dei comuni sono stati presi letteralmente d’assalto in questi giorni. Oberati e travolti dalle richieste di centinaia di contribuenti, costretti – entro il 24 gennaio – a pagare la mini Imu decisa dal governo. La pagheranno a Marano, dove l’aliquota per la prima casa è fissata al 6 per mille, tra le più alte della provincia di Napoli. Una decisione che, assieme a tante altre misure, fu assunta durante la gestione commissariale al fine di allontanare lo spettro del dissesto finanziario del Comune. La mini Imu non è altro che un residuo di tassa sulla prima casa dell’anno 2013, che prevede il pagamento del 40 per cento della somma che emerge tra l’aliquota base e l’aumento deliberato (superiore al 4 per mille) dagli enti comunali. La rata media, secondo le stime, è di circa 40-45 euro. A meno di una settimana dalla scadenza fissata dal governo, la confusione continua a farla da padrona, con i Caf (Centri di assistenza fiscale) presi d’assalto e le polemiche all’ordine del giorno, visto che le procedure per il calcolo appaiono decisamente elaborate e sembrano preoccupare i cittadini ancor di più dell’effettivo ammontare della tassa. “Il nostro obiettivo, fin dal nostro insediamento, era quello di abbassare l’aliquota sulla prima casa – spiega Angelo Liccardo, sindaco di Marano – Siamo stati, però, vittime inconsapevoli delle indecisioni del governo, che in un primo tempo sembrava intenzionato a tagliare una parte dei trasferimenti agli enti che avessero portato l’aliquota sotto il 4 per mille. Alla fine – aggiunge il primo cittadino di Marano – siamo rimasti spiazzati, poiché il governo centrale ha deciso di far pagare la differenza ai cittadini e non ai comuni”.

Gli esentati. Non risparmiano critiche invece alcuni esponenti della minoranza. A non dover pagare invece l’ulteriore balzello sono i possessori di seconde abitazioni o chi è proprietario di una prima casa di lusso e, quindi, non ha goduto della cancellazione introdotta dal governo Letta.
Calvizzano e Mugnano. Si pagherà non solo a Marano, ma anche a Calvizzano, dove l’aliquota è invece fissata al 5.5 per mille, anche in questo caso per effetto di un provvedimento emanato a suo tempo da un ex commissario straordinario, il viceprefetto Ornella Vosa. Buone notizie invece per i cittadini di Mugnano: i contribuenti saranno infatti esentati dal pagamento della mini Imu, in quanto la giunta Porcelli ha lasciato invariata l’aliquota del 4 per mille sulla prima casa. “Siamo uno dei pochi comuni, forse l’unico, a non chiedere ulteriori sforzi ai propri cittadini – commenta il vicesindaco con delega al Bilancio Ezio Micillo – E’ un motivo di soddisfazione, se si considera la fase di fortissima crisi economica che stiamo attraversando. In questo modo siamo riusciti a dare un po’ di respiro a chi sente tartassato dalla pressione fiscale”.

continua a leggere su Teleclubitalia.it
resta sempre aggiornato con il nostro canale WhatsApp
Banner tv77 Finearticolo