Matite copiative? E’ la querelle che sta tormentando tanti elettori durante queste ore di referendum. A denunciare il caso della matita usata per votare persino Piero Pelù attraverso un suo post su Facebook.

Ma quale sarebbe il rischio e cosa sono le matite copiative? Si tratterebbe di matite dal costo di pochi centesimi il cui segno lasciato sulla scheda è facilmente cancellabile con lo strofinamento delle dita o di una gomma. I casi più numerosi sono stati segnalati a Roma. Alcuni elettori, in particolare, hanno denunciato che le croci messe con le matite sulla scheda referendaria non sono indelebili: “Si cancella con una gomma”.

I casi però non si fermano soltanto ai seggi della Capitale. Il giallo della matita copiativa per votare è esploso anche a Genova, dove un cittadino ha denunciato il caso alle autorità competenti, e in Sicilia, a Catania e nella provincia di Agrigento. Le prefetture cercano di rassicurare gli elettori, dicendo che la matita copiativa può essere cancellata da un foglio bianco ma non dalla scheda elettorale usata per il referendum. Anche il Viminale ha assicurato “che è tutto regolare”.

C’è da crederci? L’allarme arriva anche dal cantante Piero Pelù, avverso al governo Renzi e dichiaratamente contrario a questa riforma. Su Facebook ha scritto che “La matita che ho usato per votare era cancellabile. Dopo aver provato su un foglio e averlo constatato ho denunciato la cosa al presidente del mio seggio. Fatelo pure voi è un vostro diritto! #DavideConGolia #Euto’pia”.

La psicosi da matita copiativa per votare pare però avere un’origine precisa: whatsApp. Tutto sarebbe partito, infatti, da un messaggo diffuso nel giorni scorsi sulla popolare app di messaggistica. E alzi la mano chi non se lo è visto recapitare. “Avviso per chi vota! La matita che vi forniscono per votare è cancellabile! Portatevi una gomma e provate se il voto non si cancella. In caso contrario chiamate le autorità competenti e denunciate tutto”.

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