Il governo salva l’ufficio del Giudice di pace di Marano. Ma la permanenza sul territorio del presidio giudiziario di via Cesina, messa in discussione dal varo della riforma che ne ridisegna la geografia, resta tuttavia legata alla disponibilità degli enti locali. Le amministrazioni cittadine di Marano, Giugliano, Mugnano, Melito, Villaricca, Calvizzano e Qualiano dovranno infatti provvedere al reperimento del personale amministrativo, accollarsene le relative spese nonché – come precisato nel decreto a firma del ministro della Giustizia Andrea Orlando – quelle per la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile. Ed è per questo motivo che nelle prossime ore, nella sala giunta del Comune di Marano, si terrà un nuovo incontro per sondare la disponibilità delle amministrazioni comunali. L’ultimo tentativo, sollecitato dal primo cittadino di Marano, dalle associazioni forensi (Aiga e Palumbo) e dal consigliere dell’Ordine degli avvocati di Napoli, Gianfranco Mallardo, per scongiurare la chiusura degli uffici. L’idea di doversi sobbarcare le spese di gestione per l’ufficio del Giudice di pace di via Cesina non piace affatto ai Comuni di Giugliano e di Calvizzano. I due enti, già in passato e attraverso comunicazioni formali, hanno infatti detto no alla bozza di convenzione che avrebbe dovuto sancire la suddivisione (una quota fissa e un’altra variabile in base al numero degli abitanti) delle spese per il mantenimento del Giudice di pace.

 

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