Due colpi di pistola, di cui uno andato a segno, sparati a distanza ravvicinata e in direzione delle gambe. La vittima dell’agguato, andato in scena ieri mattina al centralissimo corso Europa, è Salvatore Avolio, un 40 enne di Marano già noto alle forze dell’ordine per piccoli reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo, ricoverato al Cardarelli, se la caverà con qualche settimana di prognosi.

L’agguato è scattato intorno alle 11,30, quando un uomo, arrivato in sella ad uno scooter e accompagnato verosimilmente da un complice, si è avvicinato ad Avolio, in quel momento seduto al tavolo di un chiosco allestito da una nota caffetteria della zona. Poi gli spari, l’uomo che si accascia al suolo, le urla dei passanti e infine la fuga dei malviventi.

Un avvertimento in piena regola: questa l’ipotesi più plausibile, la pista più battuta dai militari dell’Arma della locale tenenza e della Compagnia di Giugliano che hanno già interrogato la vittima. Ma chi è Salvatore Avolio, l’uomo contro cui sono stati esplosi i colpi da una Beretta calibro 9? Un uomo molto noto dalle parti del mercato ortofrutticolo di via Unione Sovietica e nelle zone limitrofe, ma con un pedigree criminale non certo di primo piano.

Secondo gli investigatori, non risulterebbe esser affiliato ad alcun clan della zona. Eppure l’uomo – dedito perlopiù ai piccoli business – sarebbe già stato vittima di un precedente agguato, che si sarebbe consumato nell’autunno del 2012, proprio in concomitanza con lo sbarco a Marano degli uomini di Scampia al servizio del baby boss Mario Riccio.

ùIn quell’occasione Avolio sarebbe stato aggredito a colpi di spranghe e mazze da baseball. Ieri il secondo episodio, che fa segnare (a cinque anni dall’ultimo episodio) un ritorno all’uso delle armi in città e consumatosi nel momento di massima debolezza degli uomini di “Mariano”, pressoché scomparsi dalla circolazione dopo l’uccisione di Andrea Castello e la sparizione di Antonio Ruggiero, da tempo inviso agli uomini di punta del clan Amato.

L’attuale scenario criminale si presenta composito e di difficile interpretazione: da un lato i vecchi affiliati o qualche nuova leva del clan Polverino, che tentano – seppur a fatica – di riorganizzarsi dopo le batoste giudiziarie degli ultimi anni; dall’altro le vecchie famiglie, che vogliono invece approfittare dell’attuale stato di incertezza, dell’indebolimento dei Polverino e dell’uscita di scena degli scissionisti per tornare a recitare un ruolo di primo piano sullo scacchiere cittadino. Resta ora da capire chi siano allora i protagonisti dell’agguato ai danni di Salvatore Avolio.

Gli inquirenti sono al lavoro per fugare i tanti dubbi e per capire se, al di là di qualche piccolo regolamento di conti, anche a Marano stia per scoppiare una nuova guerra tra le varie famiglie di camorra.

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