Nonostante il maltempo, l’assemblea dei residenti di via Marano-Quarto (ex via Pendine) per  decidere le iniziative di lotta da mettere in campo, per sollecitare l’amministrazione a risolvere le annose problematiche della zona, si è svolta ugualmente. C’eravamo anche noi di Teleclubitalia e ci siamo resi conto di quanto sia difficile  per gli abitanti del posto convivere con le numerose mini discariche a cielo aperto sparse nel giro di 200 metri. Ne abbiamo contato perlomeno una decina. La strada, molto angusta nei primi cento metri, che dalla frazione San Marco conduce a Quarto  è un autentico sversatoio abusivo, dove viene depositato materiale nocivo di ogni genere, compreso l’amianto. Non bastavano per le circa 70 famiglie che vivono da queste parti gli atavici disservizi legati alla mancanza di fogne, al pericolo di frane, alla strada dissestata, alla non curanza del verde, adesso si aggiungono pure  le discariche.

“Mancano le fogne – ha detto una signora del posto – ma in compenso hanno installato la fibra ottica. Con i soldi che occorrono per rimuovere tutto l’amianto depositato da queste parti – ha aggiunto – si sarebbero potuto installare le migliori telecamere esistenti in commercio”.

“ L’assemblea – ha detto Stefania Fanelli, leader di Sel –  ha deciso di riunirsi in presidio,  mercoledì 24 marzo ore 10,30, sotto il Comune. Basta con il totale abbandono delle periferie. La battaglia è appena cominciata, ma la gente come noi non molla mai”.

La battaglia politica contro l’immobilismo amministrativo, oltre da Sel, è sponsorizzata anche dagli attivisti di rete Commons e Laboratorio Kamo.

Al Comune dicono che per l’ampliamento e il risanamento idrogeologico sono stati impegnati 350mila euro, come si evince anche dal Peg (Piano economico gestionale), da utilizzare nel 2017. Ma nel frattempo occorre urgentemente pulire e bonificare la strada.

Mimmo Rosiello

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