E’ scomparso lo scorso 13 marzo e di lui, da quel giorno, si sono perse le tracce. A distanza di circa nove mesi, la sorella di Antonio Ruggiero, 29 anni, ritenuto dagli investigatori legato al boss scissionista Mario Riccio, in carcere da alcuni mesi, lancia il suo secondo e accorato appello.

La lettera. “Ciao Antonio, sono la tua sorellina, quella che non respirava se non lo faceva con te – scrive Giusy, con una lettera diramata alla nostra redazione – Ormai sono 8 lunghi mesi che sto provando a farlo ma senza di te. E’ una tortura. Non so dove sei, non so cosa ti sia successo, so solo che ti hanno portato via da noi e io ora voglio rivolgermi a loro. Io non so cosa mio fratello vi abbia fatto, ma non è giusto lasciare in questo modo una famiglia, con un’angoscia così grande. Io non sono qui per giudicare, ma nemmeno per perdonare. Solo Dio può farlo. Ma può farlo se pulirete la vostra coscienza. Noi non vogliamo sapere chi è stato, vogliamo solo sapere dov’è Antonio. Una mamma, una moglie hanno diritto di piangere su una tomba. Vi prego, ridatecelo, ne abbiamo bisogno. Viviamo ogni giorno nell’angoscia, con la paura, con una speranza impossibile. Anche voi avete una famiglia, vi prego: mettetevi nei nostri panni. I suoi bambini, oggi, hanno 10 mesi e due anni e mezzo, non potete sapere com’è dura quando lo chiamano, lo cercano. Non possiamo nemmeno dirgli: è qui, fategli una preghiera. Non è assolutamente giusto. Guardatevi dentro e fate la scelta più giusta da fare”.

Di Ruggiero non si hanno più notizie dallo stesso giorno in cui perse la vita Andrea Castello, giovane pusher trucidato da un gruppo di sicari e ritrovato in una discarica di Casandrino. Andrea e Antonio erano legati da un’antica amicizia.

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