MARANO. Colpi di pistola esplosi durante la notte, probabilmente dal finestrino di un’auto, contro la vetrata di un bar tra via Roma e piazza del Plebiscito. Un raid misterioso, per molti aspetti inquietante, su cui tentano di far luce i carabinieri della tenenza di via Lazio. L’episodio è avvenuto infatti all’indomani dell’arresto di Mario Riccio, alias “Mariano, il giovane boss a capo delle nuove leve criminali della città: quelle che, ormai da mesi, detengono una quota importante del mercato degli stupefacenti dell’area a nord di Napoli e il controllo di gran parte del centro storico di Marano. Per ora tutte le ipotesi restano aperte. Dall’avvertimento ai titolari dell’esercizio commerciale o a qualche loro familiare, alla pista del racket, a quella di una bravata, anche se quest’ultima resta l’ipotesi meno probabile. Gli investigatori stanno indagando a trecentosessanta gradi e non si sbilanciano. Sembra che nessuno dei residenti della zona abbia sentito gli spari e che i proprietari del bar, a quell’ora chiuso al pubblico, non abbiano mai ricevuto minacce o richieste di natura estorsiva. Di certo si tratta di un segnale allarmante, poiché la zona – un tempo sotto la giurisdizione del clan Polverino – è da qualche mese divenuta una delle basi operative dei sodali di Mario Riccio, originario di Marano ma sposato con la figlia del boss Cesare Pagano. In quella stessa zona, appena qualche mese fa, proprio all’interno di un box a ridosso dell’esercizio commerciale, i carabinieri sequestrarono ottanta chilogrammi di hashish, 150 grammi di cocaina e una pistola a tamburo calibro 357 magnum. In manette finì Antonio Baiano, 37enne della zona già noto alle forze dell’ordine. Qual è dunque la pista da seguire? Quella del racket, del messaggio intimidatorio o della bravata? Ma c’è anche un altro quesito, più delicato. L’episodio dell’altra notte potrebbe essere in qualche modo collegato all’arresto di Riccio? Congetture, domande a cui, almeno per ora, non è possibile dare una risposta. L’unico dato certo è che l’arresto di “Mariano” è destinato a mutare equilibri già precari. Non è da escludere che si stia per aprire una fase nuova nello scenario criminale del territorio, un tempo roccaforte incontrastata dei clan Nuvoletta e Polverino, con questi ultimi che, seppur indeboliti e braccati dalle forze di polizia, potrebbero approfittare dell’attuale momento di sbandamento nella fazione avversaria e tentare di rimpossessarsi di pezzi di territorio.

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