Pubblicato l’avviso pubblico relativo alla manifestazione di interesse per l’affidamento dello stadio comunale di via Falcone, da settimane sprovvisto della fornitura elettrica e fonte, negli ultimi tempi, di aspre diatribe e che hanno indotto l’ente comunale ad avviare la procedura di rescissione contrattuale con l’attuale gestore. Il primo step, insomma, per individuare le società e associazione potenzialmente interessate alla gestione dell’impianto e che è propedeutico alla pubblicazione di un ulteriore avviso pubblico.

 

I nodi. I criteri e i parametri fissati nell’avviso diramato due giorni fa sono pressoché identici a quelli contenuti nel precedente bando di gara, quello vinto a suo tempo dal Marano calcio. A carico delle associazioni o società interessate alla futura gestione vi saranno tutti i costi per le svariate utenze, ovvero elettricità, acqua e gas, nonché le spese per la manutenzione ordinaria (pulizia dei locali e manutenzione del manto erboso) e un canone per il Comune fissato in cinquecento euro al mese

 

Le spese. Facendo due rapidi conti e tenendo conto anche delle eventuali spese per il personale (privato), i futuri gestori – a cui è data la possibilità di dare vita a un’associazione temporanea d’impresa o ad un consorzio – dovranno fare fronte a una spesa che si aggira sui 24-25 mila euro l’anno.

 

Gli eventuali ricavi. Le società potranno ristorarsi utilizzando l’impianto per le gare calcistiche, in una misura tale che non vada deteriorare il già compromesso manto erboso, di atletica leggera, mediante l’affissione di cartelloni pubblicitari, introitando le mini-rette per gli utenti (non tesserati con le associazioni sportive locali) che usufruiranno della pista d’atletica e, infine, attraverso l’eventuale organizzazione di altri eventi. Il gioco varrà la candela? Le società locali riusciranno a consorziarsi e a fare fronte a tali impegni economici? Il Comune – come avviene in altre città del centro e del nord Italia – contribuirà in qualche modo o abbasserà le sue pretese? Staremo a vedere. Quel che è certo è che c’è ancora tempo e modo per perfezionare il futuro avviso pubblico.

 

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