Marano – Storia intrigante quella che, negli ultimi anni, ha riguardato l’Ufficio Avvocatura del Comune di Marano ed il suo Responsabile, l’avvocato Tiziana Di Grezia, costellata di contenziosi, l’ultimo dei quali si è concluso, ancora una volta, con una pesante sconfitta per il Comune, condannato a restituirle tutte le retribuzioni non corrisposte con gli interessi legali e la rivalutazione monetaria, nonché a liquidare 5.000 euro di spese agli avvocati, le cui conseguenze economiche graveranno sulle casse comunali e di conseguenza sui cittadini.
Insomma, materia per la Corte dei Conti e anche per la Commissione di accesso, che dovrà valutare la condotta degli amministratori del Comune ed in particolare dei firmatari del provvedimento disciplinare – prima irrogato e poi, appunto, dichiarato illegittimo dal Tribunale- per stabilire se un altro sperpero di risorse poteva essere evitato.
L’Ufficio Avvocatura, istituito formalmente nel 2013 dal Commissario Straordinario con la deliberazione n. 15/2013, è assegnato all’unico avvocato dipendente dell’Ente, Tiziana Di Grezia, presente nel Comune sin dal 2005.

Nonostante la prima sezione del TAR per la Campania-Napoli, con la sentenza n. 1144 del 2014 – in accoglimento dei ricorsi proposti sempre dall’avv. Di Grezia, avesse già certificato la endemica carenza di personale in forza all’ufficio dell’Avvocatura comunale, evidenziando che così se ne precludeva il corretto funzionamento, il Comune di Marano, di tutta risposta, disponeva, nell’estate del 2014, perfino la sospensione dal servizio dell’unico avvocato interno per ben 6 mesi, per presunti ‘illeciti disciplinari’.
Questo perché l’avvocato Di Grezia, a dire di un’apposita Commissione disciplinare attivatasi sulla base soltanto di una lettera anonima e composta da ben quattro dirigenti “Luigi De Biase – Claudia Gargiulo – Claudio Cappuccio – Agostino Di Lorenzo”, aveva consentito che un avvocato esterno all’ente si “costituisse abusivamente” in svariati giudizi in cui era parte il Comune di Marano e che fosse presente negli uffici comunali senza alcuna autorizzazione.
Ovvio che, per l’annullamento della gravissima sanzione inflitta, l’Avv. Di Grezia ha adito il Giudice del lavoro del Tribunale di Napoli Nord che, con una sentenza ampiamente motivata, Le ha dato (ancora una volta…) totalmente ragione.

Più in dettaglio, si legge nella sentenza – resa dal Presidente del Tribunale di Napoli Nord sez. Lav. Giudice dott. Gennaro Jacone e le cui motivazioni sono state pubblicate il 15 febbraio scorso -: “la sostituzione d’udienza assume i caratteri dell’utilità per l’Ente pubblico (…) non potendosi rilevare alcuna condotta disciplinarmente rilevante quanto a danno per l’ente locale, per intenzionalità offensiva e/o per negligenza (…). Non vi è in altri termini un addebito che si possa concretizzare in una colpa in eligendo. La presenza dell’avv … nei locali del Comune di Marano di Napoli è strumentale alla preparazione delle udienze”.
In esecuzione della sentenza del Giudice del lavoro quindi, come si accennava innanzi, il Comune non solo è stato condannato a restituire all’avvocato Di Grezia l’intera retribuzione di sei mesi lavorativi, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria, ma anche al pagamento delle spese di giudizio che ammontano a circa 5.000,00 euro: come dire … oltre al danno anche la beffa!

Sorprende – secondo gli avvocati della Di Grezia – che un ufficio così importante e strategico come l’Avvocatura Comunale con conclamate ed accertate carenze di personale sia stato privato “illegittimamente” e per ben sei mesi, del suo unico avvocato interno, unico responsabile.
“Così come sempre più sorprende in questa vicenda – affermano gli avvocati della Di Grezia, ed in particolare l’avvocato Debora Chiaviello – che un dipendente pubblico, peraltro con funzioni di massima responsabilità ed elevato livello di preparazione e professionalità, sia stato costretto negli ultimi anni a proporre ben cinque giudizi per tutelare i propri diritti ed interessi, ma soprattutto per salvaguardare il corretto funzionamento del suo Ufficio; con grave sperpero di risorse da parte dell’Amministrazione – sempre soccombente – che avrebbe dovuto ben guardarsi da consentire certi accanimenti, che hanno danneggiato, in particolare, la funzionalità dell’Ente”.
Ma voci di corridoio lasciano intendere che le querelle legate all’Ufficio Avvocatura del Comune di Marano siano tutt’altro che finite.
Difatti l’avvocato Tiziana Di Grezia, stremata per i continui veleni subiti, ha più volte chiesto di essere autorizzata a trasferirsi presso la Regione Campania ma il Comune Le ha negato il rilascio del nulla-osta.
Questa è un’altra storia … e, c’è da sperare che non si concluda con una nuova condanna per il Comune di Marano…

Mimmo Rosiello

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