Il Tar dà ragione al Comune: legittimo lo sgombero della villa confiscata in via Marano-Quarto. Il tribunale amministrativo regionale è entrato nel merito del ricorso presentato dagli ex occupanti dell’immobile, già sgomberati lo scorso novembre, bocciandolo su tutta la linea. Cavilli giuridici, sospensive e un’estenuante disputa legale, tutta incentrata su quali particelle fossero realmente oggetto del provvedimento di confisca, avevano, per alcuni mesi, impedito all’ente comunale di ripristinare le condizioni di legalità e di sgomberare l’immobile occupato dalle famiglie Simeoli e Orlando, difese dall’avvocato Umberto Danise. La querelle legale – a meno di clamorosi ribaltamenti da parte del Consiglio di Stato – si chiude qua.

Le motivazioni del Tar. “A differenza di quanto sostenuto dai ricorrenti – scrivono i giudici della settima sezione del Tar – risulta dimostrato che l’immobile ricade nella particella 53 del foglio del Nuovo catasto terreni del Comune di Marano, così come indicato nel decreto di confisca del bene risalente al 1998, e non nella particella 993”. Lo si evince dagli accertamenti svolti, nei mesi scorsi, dalla Guardia di Finanza, unitamente al personale dell’Ufficio tecnico comunale e, in una fase successiva, dai vigili urbani e dall’Agenzia delle entrate. Le perizie tecniche, insomma, non lasciano spazio a dubbi. Nessun dubbio anche sulla legittimità delle ordinanze e delle notifiche di sgombero emesse o inoltrate dal Comune di Marano. “Vanno disattese le censure con le quali i ricorrenti lamentano l’illegittimità dell’ordinanza di sgombero – recita un passaggio della sentenza – Dalla documentazione emerge che il Comune ha ingiunto lo sgombero a tutti gli occupanti della palazzina insistente sulla particella numero 53”. E ancora: “Appare evidente che è del tutto inconferente rispetto alla fattispecie esaminata il richiamo alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e del diritto all’abitazione. L’argomento, seppur suggestivo – concludono i giudici del Tar – è privo di consistenza”.

La storia. La villa in questione era stata confiscata, in via definitiva, nel lontano 2001. Il primo provvedimento di sgombero è stato tuttavia firmato durante la gestione commissariale targata Gabriella Tramonti. L’epilogo è avvenuto nel novembre del 2013, sotto l’amministrazione Liccardo. La vicenda, anche dopo l’uscita di scena dell’ex commissario straordinario del Comune, è stata seguita dal consulente legale dell’Ente, l’avvocato Saverio Griffo. I ricorrenti sono stati condannati al pagamento di 3 mila euro, per spese di lite dovute al Comune di Marano.

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