In cinque si presentano nell’area confiscata alla criminalità, in località La Volpe, e intimano agli operai della ditta (da qualche giorno impegnati a realizzare un’isola ecologica) di sospendere i lavori, in quanto – a loro dire – l’atto di confisca sarebbe viziato da una serie di anomalie.

 

E’ accaduto stamani, intorno alle 10,30, nella zona che congiunge la città con Calvizzano. Le persone in questione sarebbero legate, anche da vincoli di parentela, alla famiglia degli ormai ex proprietari. Si tratta infatti di una confisca definitiva con il Comune che, dopo quasi cinque anni contrassegnati da intoppi burocratici di varia natura, ha finalmente assegnato i lavori alla ditta Sarracino di Quarto.

 

La ditta è chiamata a realizzare l’isola ecologica, mentre le attrezzature saranno finanziate dalla Regione (se si scongiurerà la perdita del finanziamento) o in alternativa con fondi comunali. Sul posto sono arrivati i carabinieri della locale tenenza, che hanno generalizzato i cinque, diffidandoli dal mettere in atto nuove forme di protesta o rivendicazioni (anche quelle per i beni presenti nel sito) analoghe a quelle di stamani. Un gesto da condannare (senza se e senza ma) e che dovrebbe spingere tutte le forze politiche del territorio a dire e fare ancor di più sul fronte del riutilizzo e della gestione dell’enorme patrimonio immobiliare sottratto alla camorra.

 

Purtroppo, a parte sporadici casi ed eccezion fatta per le tante denunce mediatiche, nel corso degli anni a farla da padrona è stato il silenzio.

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