Il sorteggio che doveva garantire il massimo della trasparenza si è trasformato in farsa, barzelletta, comica. Oggi era previsto il sorteggio pubblico per l’individuazione dei 10 lavoratori stagionali (da un elenco di inoccupati e disoccupati della città) che dovrebbero rimpinguare, per il periodo estivo, l’organico della Falzarano, la ditta che a Marano gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti. Alle 16, dopo annunci in pompa magna e l’affissione di alcuni manifesti a firma dei vertici della Falzarano, nell’aula consiliare di via Falcone, luogo istituzionale scelto per l’evento, si sono presentati l’amministratore delegato della ditta, Vittorio Lana, il responsabile del cantiere di Marano, un dipendente del Comune, un esperto informatico della ditta, due vigili urbani e una decina di disoccupati.

Le operazioni, dopo oltre 30 minuti di discussione, sono state però sospese. Il motivo? Alla domanda (più che pertinente) formulata da alcuni disoccupati e da altri presenti in sala, in merito alla successiva pubblicazione delle lista dei sorteggiati (un blocco di 500 persone tra i 22 mila comunicati dal centro per l’impiego di Giugliano), l’amministratore della ditta con sede ad Airola ha così risposto: “Avvieremo la procedura, con un sistema elettronico di provata efficacia, ma non pubblicheremo nessun elenco per motivi di privacy”. Dell’annunciata presenza di un notaio nemmeno l’ombra. I cittadini presenti hanno protestato per la mancanza del requisito essenziale del sorteggio pubblico, ovvero quello legato alla trasparenza. Nessun nome sarebbe stato reso pubblico: l’elenco dei 500 sarebbe stato ad appannaggio della sola società e nessuna certezza vi sarebbe stato sui criteri e le modalità successive al sorteggio.
Chi sarebbe stato contattato dalla ditta? Chi avrebbe assicurato il rispetto dell’ordine dei sorteggiati? Insomma una figuraccia inenarrabile che si è consumata – come spesso accade nel nostro comune – in assenza dei consigliere comunali, di maggioranza o opposizione, e senza che fosse presente nemmeno un amministratore cittadino o un funzionario dell’Ente. Qualcuno dalla sala ha esclamato: “Se così stanno le cose, siete venuti qua solo per premere un pulsante: ma questa operazione potevate farla pure a casa vostra”.
Osservazione che ha trovato d’accordo finanche l’amministratore delegato della ditta, visibilmente infastidito per una procedura di cui avrebbe fatto volentieri a meno. La Falzarano, società privata, può tranquillamente prendere chi gli pare. La richiesta di sorteggio pubblico, che avrebbe dovuto garantire i massimi criteri di trasparenza, era stata voluta dall’amministrazione cittadina, per scongiurare pressioni finalizzate all’assunzione dei lavoratori e le immancabili polemiche politiche: le stesse che si verificarono l’anno scorso. Ma se sorteggio doveva essere, si doveva garantire in qualche modo anche il criterio minimo di trasparenza oppure puntare su un avviso pubblico. Quella di oggi – lo ripetiamo – è stata solo una farsa, una presa in giro per la povera gente, che abbiamo documentato con un video che pubblicheremo nelle prossime ore.
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