Sull’ampliamento della caserma dei carabinieri (passerebbe da Tenenza a Compagnia), realizzata con fondi “Più Europa” e costata circa tre milioni di euro, interviene il sindaco Angelo Liccardo per chiarire ai cittadini come stanno realmente le cose.

“Premesso – dice – che il nostro è un ente strutturalmente deficitario, condizione che impone il rispetto rigoroso del percorso economico finanziario, non potremmo permetterci di consegnare i nostri immobili a uso gratuito, altrimenti la Corte dei Conti potrebbe aprire nei nostri confronti un procedimento per danni erariali.  Nonostante tutto, abbiamo dato la caserma dei carabinieri in comodato d’uso gratuito per trent’anni, ritenendo che la sicurezza dei cittadini sia un bene superiore all’interesse economico. La nostra contropartita, a questo punto, diventa la sicurezza che comunque è un bene economico”.

Di cosa vi accusa allora l’opposizione…

“Vorrebbe che ci accollassimo anche le spese ordinarie, il che non è possibile, poiché le norme del codice civile sono chiare: la manutenzione straordinaria spetta al locatario (il Comune), mentre quella ordinaria è di competenza del locatore (Caserma dei Carabinieri). Nell’ambito delle spese straordinarie abbiamo messo alcuni paletti e un esempio penso chiarisca meglio le cose. Se fra dieci anni bisogna cambiare i condizionatori o rifare l’impianto elettrico, le spese faranno capo alla Compagnia, perché rientrano nei costi impianti fissi, mentre le altre spettano al Comune. Tutto questo  lo abbiamo fatto unicamente per tutelare, in futuro, il nostro ente. Perciò, ritengo le accuse dell’opposizione, solo demagogiche e strumentali. Inoltre, è giusto ricordare che sulla delibera di approvazione del comodato d’uso gratuito una parte dell’opposizione, tra cui Bertini e i suoi sodali, si astenne, accusandoci addirittura di dare un bene a titolo gratuito, senza nemmeno una richiesta formale, da parte dell’Arma. A questo punto è del tutto evidente l’uso politico e strumentale della questione ”.

Adesso, a che punto siamo?

“Abbiamo comunicato le nostre condizioni al Ministero dell’Interno: siamo in attesa di una risposta. Siamo, comunque, disposti a fare tutti gli aggiusti, purché siano consentiti dalle norme e dalle leggi in vigore”.

Mimmo Rosiello

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