Marano, Anno Domini 2014. Accade che in via Marano-Pianura, mentre consiglieri, amministratori pensano a tessere strategie, trame, accordi politici e quant’altro, due persone, le stesse di cui ci occupammo pochi giorni fa, due indigenti, a cui era già stata portata via la chiave dell’abitazione, si vedano staccare persino l’acqua potabile e che il proprietario di un immobile, all’interno del quale sono sistemati i due indigenti, vada nuovamente ad intimare loro di lasciare l’appartamento, o meglio una stanzetta sistemata al piano terra di un vecchio edificio.
Una vergogna che si consuma davanti a pochissime persone: ai vicini che in questi giorni hanno dato sostegno ai due indigenti, la signora Elisabetta e il signor Gennaro, i medici del pronto soccorso, intervenuti perché il signor Gennaro ha accusato un malore, e qualche (uno) operatore dei media. Non un assessore, non un assistente sociale, né tanto meno un agente delle forze dell’ordine. La sistemazione ai due indigenti, secondo il loro racconto, era stata offerta loro da un collaboratore dello staff del sindaco Liccardo. Il Comune, stando al loro racconto, avrebbe poi dovuto provvedere o al pagamento del pigione o trovare una nuova sistemazione. Niente di tutto questo sarebbe accaduto, ma quel che è più grave è che il proprietario dell’immobile, bypassando tutte le procedure legali, continui a pretendere e con metodi quanto meno poco ortodossi che i due escano dalla casa.
Ironia della sorte: il Comune proprio oggi annuncia che ci sono altri 10 mila euro di contributi fitti, dimenticando però che quelli del 2011 non sono stati ancora stanziati e che le procedure vanno avanti con una lentezza esasperante. Ma soprattutto che del’atteso avvio del censimento per le case popolari (annunciato due mesi fa) non ve n’è per ora alcuna traccia. Marano, Anno Domini 2014.
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