Il caso Palladino irrompe sulla campagna elettorale. A due giorni dal voto per il rinnovo del parlamento europeo, a Marano tiene banco la vicenda che vede coinvolto l’esponente dell’Idv, di professione maresciallo, nonché candidato sindaco del centrosinistra alle ultime amministrative. Una vicenda che ruota attorno al presunto avvicinamento (i rumors in tal senso circolano da almeno 3 mesi) di Michele Palladino al partito del Nuovo Centrodestra e per motivazioni che, nella giornata di ieri, sono state tirate in ballo dall’ex sindaco Mauro Bertini. “Stando a quanto si dice in giro – scrive l’ex primo cittadino dalle pagine del suo blog – la scelta di Palladino è dovuta alla promessa di un trasferimento lavorativo da Roma a Napoli”.

Un trasferimento che, secondo alcuni addetti ai lavori e personaggi vicino al Nuovo centrodestra campano, sarebbe già avvenuto. Il tutto ruoterebbe attorno alla figura di Gioacchino Alfano, coordinatore regionale del partito e attuale sottosegretario di Stato al Ministero della difesa. Palladino, almeno ufficialmente, non ha mai preso le distanza dall’Idv né tantomeno ha manifestato la sua intenzione di accodarsi al gruppo dei tre consiglieri del Nuovo centrodestra attualmente presenti nel civico consesso di Marano.

Per ora, dunque, il suo supporto al partito di Alfano sarebbe circoscritto alla campagna elettorale per le Europee (Palladino, secondo i soliti bene informati, sarebbe stato nominato responsabile regionale per il reclutamento dei rappresentanti di lista), ma sono in tanti a giurare che – da qui a breve, probabilmente dopo il voto sul bilancio – sarà ufficializzato anche il cambio di bandiera sul locale. Vincitore a sorpresa delle primarie del centrosinistra (una sfida che lasciò il segno all’interno del Pd), l’uomo del “cambia tutto” fu sostenuto – oltre che dall’Idv – dal Pd, da Sel e altre liste civiche ed esordì in campagna elettorale con questo discorso: “Abbiamo lavorato molto per arrivare fin qui. I nostri obiettivi e il nostro programma sono trasparenti e rivolti unicamente alla difesa degli interessi pubblici.

Ho 25 anni di onorata carriera nelle forze dell’Ordine e questa candidatura ha per me un forte significato personale: legalità ed equità sono i miei valori, personali e professionali”. Poi le parole, forti,  che chiusero quell’esperienza elettorale: “Poche ore ci separano dal momento cruciale del voto: i cittadini sono stati vittime per anni di una politica sporca a loro danno e ora hanno la possibilità di dare un contributo reale per il futuro dei propri figli. Grande è il senso di sfiducia; adesso però è il momento di voltare pagina”.

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