Prescritto il reato penale, arriva anche il dissequestro dell’immobile sorto al posto della masseria del Galeota. Il bene è già stato riconsegnato ai legittimi proprietari, ma resta l’incognita sulla validità del procedimento amministrativo.

Il Comune, già da qualche settimana, ha avviato un’apposita istruttoria: le verifiche e gli approfondimenti si concentrano sul rilascio di una contestata Dia (dichiarazione inizio attività) che, nel lontano 2004, permise ai titolari del bene di abbattere la splendida masseria e, contestualmente, di dare il la ai lavori per la realizzazione dell’imponente complesso residenziale. Entro agosto, visto che nel corso dell’ultimo decennio non è stato fatto, il Comune dovrà pronunciarsi sulla vicenda e optare per l’annullamento della Dia o rilasciare un parere favorevole circa la sanabilità del reato amministrativo (abuso edilizio).

Nel primo caso, ovvero di annullamento della Dia, si procederà con una serie di ordinanze per il ripristino dello stato dei luoghi (abbattimento delle volumetrie in eccesso) e per l’acquisizione al patrimonio comunale. Nel caso fossero riscontrati gli estremi per una sanatoria (ipotesi che appare alquanto improbabile), il Comune di Marano può richiedere ai proprietari degli immobili il pagamento di una sanzione pecuniaria: il pagamento del doppio degli oneri concessori, per un ammontare complessivo (in questo caso) di almeno 3 milioni di euro. Il processo istruttorio, seguito dai tecnici Cerotto e Galluccio, è in via di completamento. Intanto, qualche giorno fa, all’interno dei locali hanno fatto già fatto capolino alcuni operai.

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