Una storia di ordinaria illegalità. E’ quella che da settimane vede protagoniste le famiglie residenti nel parco Daniela e nel parco Sarnella di via Marano-Pianura. La storia è quella raccontata alcuni giorni fa. Le quaranta famiglie residenti nei due parchi realizzati dalla Laura sas, società finita nel mirino della magistratura e affidata alla gestione di un curatore giudiziario, rischiano di rimanere al buio proprio nei giorni dedicati alle festività natalizie. L’Enel, dopo circa quattro anni, si è infatti “accorta” che quei parchi attingevano energia elettrica da un contatore provvisorio (di cantiere) installato dalla ditta che ha realizzato gli immobili.

La fornitura è stata tagliata e per le famiglie – che in passato avevano regolarmente pagato per l’attivazione degli allacci previsti dalla legge ma che, colpevolmente, non avevano denunciato gli autori dell’abuso – è iniziato il calvario. Si sono fatti carico per le spese di un generatore, poi si sono rivolti al Comune, ai carabinieri e, infine, alla Procura di Napoli nord dove è stata protocollata una denuncia. La corsa contro il tempo prosegue. Il Comune ha individuato un’area in cui l’Enel potrebbe installare una cabina elettrica, pagata naturalmente dalle famiglie, anche se persiste qualche dubbio sulla titolarità delle particelle.

Per ora si va avanti con una fornitura temporanea (scade tra pochi giorni e non più rinnovabile) assicurata dall’Enel, mentre si attende la definizione e la formalizzazione della cessione in comodato d’uso del terreno su cui dovrà sorgere la cabina elettrica. Una storia di ordinaria illegalità, dove tutti e per anni, per quieto vivere, timori o convenienza, hanno preferito tacere oppure avallare permessi o illegittime forniture.

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