Co-siting per la condivisione degli impianti di telefonia mobile, buon risultato o operazione di facciata? E’ di queste ore l’accordo raggiunto tra il Comune di Marano e gli operatori telefonici che avevano fatto richiesta per l’installazione di nuovi impianti, l’Arpac e i comitati cittadini, che a più riprese avevano manifestato la loro contrarietà circa l’installazione di nuove antenne nella zona di San Rocco. Sulla vicenda abbiamo interpellato Crescenzo Coppola, esperto del ramo e responsabile di “Adesso! Italia, Innovazione e Smart city”.

“Il co-siting – spiega Coppola – è una soluzione interessane molto utilizzata, in Italia e in Europa, per ridurre i costi di realizzazione di una stazione radio base e per ridurre, naturalmente, l’impatto ambientale. Tale soluzione tuttavia non ha alcun impatto sulle emissioni elettromagnetiche. Gli operatori devono rispettare i vincoli previsti dalle normative italiani, tra le più restrittive in Europa. Il vero problema, purtroppo, è che nel nostro Paese, troppo spesso, ad esser carenti sono i controlli da parte dei comuni e dei soggetti preposti alle verifiche delle emissioni elettromagnetiche”. 

 In un comunicato diramato stamani, nell’esprimere soddisfazione per l’avvenuto accordo, l’amministrazione Liccardo aveva parlato invece di “significativa riduzione delle emissioni elettromagnetiche”. Agli esperti, insomma, l’ardua sentenza.

 

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